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Mulino Forti. L’assessore Galleni alla consigliera Andreazzoli: "Prima di sparare a zero dovrebbe capire qual è il bersaglio"

"Durante i vari incontri avuti con ERP negli ultimi mesi e dall'esame dei documenti, è infatti emerso che l'amministrazione precedente si era sempre e solo limitata a contestare le fatture emesse per Mulino Forti".

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“Leggendo le repliche della consigliera Andreazzoli circa il Mulino Forti, si prende atto che per chi ha fatto parte della precedente amministrazione, è indice di competenza e bravura consentire a due associazioni di gestire per anni l’intero Mulino Forti a titolo gratuito, addossando ai cittadini il relativo ed esorbitante costo”. Così l’assessore alle politiche sociali, Anna Galleni. “La consigliera Andreazzoli, inoltre, afferma che nel bilancio consuntivo 2017 l’attuale amministrazione avrebbe ‘trovato la capienza per poter accantonare 250mila euro da destinare alla situazione di incertezza per i canoni di locazione richiesti da ERP’. La circostanza non è veritiera. Con Peg 2016-18, per l’anno 2016, la precedente amministrazione aveva stanziato sul capitolo di spesa relativo alla copertura dei canoni di tutti gli immobili che gestisce il settore sociale (e quindi non solo il Mulino) 200mila euro ma quell’anno ne furono impegnati solo circa 50mila. Se si esamina invece il Peg 2017-19, approvato con delibera di giunta n.308 del 21/06/17, si apprende che per l’anno 2017 la precedente amministrazione aveva stanziato solo 140mila euro, di cui sono stati impegnati circa 100mila. Le somme, anche a voler guardare il triennio (140 mila euro fino al 2019), a ben vedere non coprono affatto l’importo richiesto da ERP, pari ad oltre € 450.000,00. Poiché nel 2016 e nel 2017 non arrivarono al settore disposizioni per l’adozione dei provvedimenti onde liquidare le fatture del Mulino Forti, i denari stanziati e non impegnati al 31/12 dell’anno di riferimento del bilancio sono confluiti – come ben sa l’ex-assessore al bilancio – nell’avanzo di amministrazione e quindi non sono stati più disponibili”.

“Ci si deve quindi chiedere – prosegue l’assessore Galleni – il perché detti denari, del tutto incapienti rispetto al folle debito accumulato non siano stati impegnati. La risposta è semplice: contrariamente a quanto affermato dalla consigliera, con Erp non esisteva alcuna transazione in corso (nel senso giuridico), neppure una proposta formalizzata di dilazione. Durante i vari incontri avuti con ERP negli ultimi mesi e dall’esame dei documenti, è infatti emerso che l’amministrazione precedente si era sempre e solo limitata a contestare le fatture emesse per Mulino Forti: negli anni vengono scambiati fiumi di carte con cui Erp da una parte, chiede il pagamento delle fatture ed il Comune, dall’altra, replica contestandole a mezzo della Dirigente del settore. Il carteggio è quasi monotono fino al febbraio 2016, quando l’allora Dirigente del settore, con una nota, comunica che ritiene attendibile la verifica di Erp e ravvisa l’opportunità di accogliere le sue richieste di pagamento. Se non che nel maggio 2017 torna a contestare ad Erp la fattura relativa al canone di locazione del Mulino Forti. Probabilmente questo carteggio e la qualità delle ‘trattative’ è stato sottaciuto all’ex-assessore al bilancio che, in effetti, si era quantomeno posta il problema. Dato il quadro, l’importo da capogiro richiesto, i dubbi manifestati sull’esigibilità del credito, questa amministrazione ha ritenuto doveroso fare chiarezza una volta per tutte dando incarico al soggetto preposto a dare un parere in punto di diritto: l’avvocatura. All’esito di detto parere sarà chiara la strada da intraprendere per sbloccare la situazione”.

“Alla fine del suo ‘sparare a zero’ – conclude Galleni – la consigliera afferma che questa amministrazione sta ‘smantellando’ ciò che è stato trovato tentando di addossare le colpe a chi prima amministrava la Città. Ecco, forse l’opposizione dovrebbe cominciare a fare i conti col fatto che l’uscire sulla stampa affermando cose inesatte o peggio inveritiere espone alla spiacevole eventualità che, documenti alla mano, venga data una smentita puntuale, atto dovuto in primis verso i cittadini: a loro si deve render conto delle cause che hanno determinato la situazione di difficoltà in cui, obtorto collo, ci si trova e di ciò che si sta facendo per risolvere le criticità. Non è affatto, quindi, un tentativo di deresponsabilizzazione ma piuttosto la volontà di voler fare chiarezza”.

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