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Beni estimati, M5s: «Bene il sollecito del sindaco al Parlamento»

I pentastellati di Carrara: «L'obiettivo è il bene della comunità». Bernardi: «La maggioranza brancola nel buio, vuole chiudere le cave»

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«Nel Consiglio comunale del 28 gennaio abbiamo presentato una mozione che impegnava il sindaco ad inviare sollecito per l’avvio della discussione sulla proposta di Legge Parlamentare 5, a prima firma del capogruppo del movimento 5 Stelle in regione Toscana Giacomo Giannarelli, avente a oggetto la definizione della natura giuridica dei cosiddetti “beni estimati” definendoli come beni pubblici da ricondurre nel patrimonio indisponibile del Comune di Carrara». Inizia così la nota con cui il M5s di Carrara ringrazia il sindaco Francesco De Pasquale per aver sollecitato il parlamento a esaminare la legge sui “beni estimati”, ovvero quella parte di cave (circa il 30%) considerate private in virtù di un editto estense del 1751.

«Il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale – scrivono i pentastellati – ha provveduto a dar seguito a quella mozione, ed ha inviato comunicazione alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al presidente della Camera Roberto Fico, al presidente della commissione X della Camera Barbara Saltamartini e a tutti i suoi componenti, ai parlamentari eletti nel nostro territorio e al presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani. Ringraziamo il nostro sindaco per aver dato immediatamente seguito al nostro atto, un atto che vuole rimarcare la posizione del Movimento 5 Stelle sulla questione beni estimati, che deve essere riconosciuta dal parlamento, organo deputato ad entrare nel merito della questione. Forse non per tutte le forze politiche presenti in aula il 28 gennaio riuscire a definire i “beni estimati” quali beni pubblici ha la stessa importanza che ha per noi, dato che una forza di è alzata ed è uscita appena iniziata la lettura della mozione, un paio sono state avvistate nei pressi dell’edificio ma non hanno varcato la porta del Consiglio ed un’altra  ha votato contrario. Mentre la forza che ha votato a favore ha dovuto richiamare all’ordine la propria deputata a Roma per la scarsa importanza con cui ha trattato il tema, pur essendo l’unico parlamentare del nostro territorio all’interno della Commissione X».

«Nel settore lapideo – prosegue il M5s – siamo chiamati a prenderci carico di molti impegni lasciati da tempo ad aspettare una regolamentazione, e lo stiamo facendo, seguendo la legge, valutando di muoverci senza causare danni alle casse comunali che contengono i soldi di tutti i cittadini, ma con determinazione, prendendo i rischi del caso e senza perdere di vista gli obiettivi che dobbiamo raggiungere per il bene della comunità. Un altro tassello è stato messo. Noi andiamo avanti. I bacini marmiferi, inscindibilmente legati alla storia e all’economia, sono patrimonio indisponibile della comunità carrarese e come tali sono gestiti dal comune, tutelati e valorizzati nell’interesse collettivo presente e futuro; le concessioni per lo sfruttamento degli agri marmiferi sono temporanee ed onerose».

E intanto sull’argomento interviene dall’opposizione il consigliere Massimiliano Bernardi: «La toppa è stata molto peggio del buco. Soprattutto da parte del consigliere Regionale Giacomo Giannarelli che, clamorosamente e rovinosamente, scivola sui “ beni estimati” schierandosi a fianco del sindaco traditore. Sul tema quindi la maggioranza brancola a tutt’oggi nel buio confermando che la tesi sostenuta per anni dai grillini che l’operato dell’amministrazione precedente fosse a favore degli industriali del marmo era vergognosamente strumentale. Invece di perdere tempo in solleciti che porteranno al nulla avrebbe potuto riformulare una nuova trattativa con i proprietari dei beni estimati nell’interesse della città. Praticamente il nulla tranne l’idea portata avanti in questi anni neanche tenuta tanto nascosta di chiudere definitivamente le cave che è la vera politica del Movimento 5 Stelle locale».

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