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Niente rinnovo di contratto: i cavatori bloccano la strada dei marmi

I lavoratori guardano all'amministrazione: «Sindaco, faccia riaprire le trattative»

Più di un centinaio di cavatori e lavoratori del marmo provenienti dai tre bacini marmiferi carraresi hanno bloccato la strada dei marmi. Si sono concentrati a Ponte di Ferro alle 5 per poi spostarsi alla pesa di Miseglia, impedendo per alcune ore il transito dei veicoli. Il presidio è stato tolto alle 12; respinta al mittente la richiesta da parte dei lavoratori di chiudere la strada dei marmi. Motivo dello sciopero la rottura tra sindacati e imprenditori al tavolo per il rinnovo del contratto del lapideo, avvenuta lo scorso mercoledì. La delegazione degli industriali, guidata dal presidente di Confindustria Erich Lucchetti, ha proposto un premio di 258 euro in 3 anni solo in caso i lavoratori raggiungano un aumento della produzione. Proposta respinta unanimemente da Cgil, Cisl e Uil Così il tavolo aperto a fine aprile è stato sospeso sino a data da destinarsi.

Alle 9.30 circa il sindaco Francesco De Pasquale e il vicesindaco Matteo Martinelli sono arrivati sul posto. Il vertice della Fillea Cgil Roberto Venturini ha replicato alle parole di Lucchetti apparse a mezzo stampa: “Il presidente di Confindustria sapeva già che avrebbe rotto la trattativa: mercoledì ha svuotato i piazzali delle cave che amministra, come se avesse previsto lo sciopero. Non è affatto vero, poi, che Lucchetti sia stato insultato al tavolo: dopo la rottura, ha raggiunto i cancelli dove qualche lavoratore gli ha inveito contro in un impeto di rabbia. Legare il premio a un aumento dell’escavato per noi è una provocazione inaccettabile, e per giunta contraria alle norme di sicurezza e alla tutela dell’ambiente. Una parte degli industriali che non era d’accordo con Lucchetti. L’amministrazione deve intervenire. Il nostro sciopero comporterà una perdita da parte collettività. Vogliamo subito avere rapporto con sindaco perché medi con gli imprenditori meno retrivi.”

Il sindaco De Pasquale si è espresso con enorme prudenza, si può dire coi piedi di piombo, davanti a una platea molto infervorata. “Legare il premio all’escavazione è preoccupante. Preferiremmo piuttosto incrementare l’occupazione che i ritmi di lavoro. Se Lucchetti è al vertice di Confindustria comunque godrà di un ampio consenso tra le fila degli industriali. Capisco la volontà degli industriali di andare a un tavolo aziendale piuttosto che provinciale: divide et impera. Abbiamo allertato il prefetto, cercheremo di fare pressione sul mondo imprenditoriale per riaprire il tavolo. Speriamo che ci ascoltino.”

Un’affermazione che è stata accolta con apprensione dal segretario della Cgil Paolo Gozzani: “Dunque non ascolteranno l’amministrazione come non ascoltano i lavoratori? Questa comunità dal marmo ha ricevuto tanti schiaffi. Vogliamo riaprire la trattativa per far valere i loro diritti.” Se la trattativa non sarà riaperta lo sciopero proseguirà a oltranza.