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Trenta milioni di euro per l’illuminazione pubblica

A sferrare l’attacco sul project financing dell’amministrazione Persiani è il consigliere di Articolo Un Mdp, Uilian Berti

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“Il project financing milionario per rinnovare e potenziare l’illuminazione pubblica della città, varato nei giorni scorsi dalla giunta comunale di Massa, è certamente una scelta strategica che può migliorare anche economicamente il servizio ma rischia anche di mettere una pesante ipoteca sul bilancio del nostro municipio: ci troveremmo spese fisse per circa 30 milioni di euro nei prossimi 18 anni senza poter intervenire. Una scelta, peraltro, presa senza alcuna condivisione o trasparenza: tutto è stato fatto in sordina, in meno di un mese, accettando la proposta di un privato che ora ci lega mani e piedi”. A sferrare l’attacco sul project financing dell’amministrazione Persiani è il consigliere di Articolo Un Mdp, Uilian Berti, che entra nel merito di quello che è il primo vero progetto milionario varato dall’attuale giunta: “Bisogna valutare aspetti economici e finanziari, meritevoli del vaglio degli organismi deputati al controllo contabile, e i riflessi che tale scelta comporterebbe in termini di ambiente, sicurezza stradale, decoro urbano: serve una ampia riflessione in merito agli obiettivi da raggiungere. Non solo riduzione dei consumi e dei costi gestionali, abbattimento dell’inquinamento luminoso, miglioramento della sicurezza stradale e del decoro, ma anche diffusione dei servizi tecnologici in ambito urbano (telecomunicazioni, sistemi di sicurezza e di telecontrollo, gestione ed acquisizione dati e diffusione informazioni) e soprattutto un generale ripensamento delle infrastrutture esistenti”.

Aspetti che spingono Berti a porre alcune domande alla giunta e a tutta la maggioranza, alla luce anche della recente uscita dal gruppo del consigliere Antonio Cofrancesco: “Perché una scelta così rilevante è stata sottratta alla discussione delle competenti commissioni consiliari e del più ampio dibattito politico? Perché non si è proceduto ad una sua preliminare presentazione negli adeguati strumenti di programmazione? Perché si costringe il consiglio comunale ad una mera ratifica, in sede di approvazione del prossimo piano triennale delle opere pubbliche, di una scelta già compiuta? Perché una decisione così importante è stata assunta in tempi così ristretti? Il personale tecnico e la giunta hanno impiegato il solo mese di agosto (proposta del 30 luglio/delibera del 6 settembre) per fornire gli opportuni pareri e per di più in una seduta di giunta ‘anomala’ vista l’assenza del sindaco, dell’assessore al bilancio e dell’assessore all’ambiente. Perché la redazione del progetto di fattibilità , in assenza di personale interno qualificato come dichiarato dal competente assessore , non è stata affidata a soggetti esterni potendo farne ricadere gli oneri sul soggetto aggiudicatario? In tal modo l’amministrazione avrebbe avuto le mani ‘libere’ , mentre nel caso di specie la ‘dichiarazione di pubblico interesse’ a favore del progetto presentato da un privato fornisce normativamente un notevole ‘vantaggio competitivo’ al Raggruppamento Temporaneo di Imprese proponente: esercizio del diritto di prelazione o in alternativa diritto al rimborso delle spese sostenute per la predisposizione del progetto, pari a circa 100.000 euro”.
Ma il consigliere si domanda anche perché sia stato scelto proprio quel progetto rispetto ad altri: “Nella delibera non si fa riferimento alla valutazione delle altre proposte di project financing o pervenute al protocollo dell’Ente. Davvero questa è l’unica proposta pervenuta? Altrimenti perché si è ritenuta sufficiente l’analisi di una sola proposta senza valutarne altre? Visto il tanto sbandierato potenziamento dell’ufficio politiche comunitarie, forse sarebbe stato più opportuno intraprendere la strada del reperimento di finanziamenti sovra-comunali, a cominciare dai fondi strutturali comunitari di prossima programmazione che saranno fortemente orientati verso l’efficientamento energetico”.

Tanti dubbi e interrogativi che spingono il consigliere Berti a proporre alla maggioranza e alla giunta di ripensare il percorso “al fine di renderlo adeguatamente partecipato e trasparente ed evitare di mettere i nostri concittadini di fronte ad una grande occasione persa. Nel merito – conclude – presenterò un’interpellanza in consiglio comunale”.

In foto, da destra: il consigliere di Articolo 1 Mdp Uilian Berti, il consigliere del Pd Gabriele Carioli e il consigliere di Uniti per la città, Agostino Incoronato.

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