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Monumento a Bellugi, l’Anpi incontra Persiani ma il sindaco è irremovibile

L'associazione partigiani critica l'amministrazione: «Il primo cittadino ci ha invitato a pensare al futuro. Abbiamo capito che, secondo lui, sarà cancellazione della memoria»

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L’Anpi di Massa interviene nuovamente con una nota critica sulla decisione dell’amministrazione comunale di installare ai Quercioli un monolite con incisa una poesia del letterato e podestà fascista Ubaldo Bellugi.

«L’Anpi Sezione di Massa – ha scritto in una nota il presidente Dino Oliviero Bigini – avendo appreso che la giunta comunale di Massa nella seduta del 13 dicembre 2018, aveva assunto al n. 360, come atto di indirizzo la seguente delibera: “Vista la richiesta acquisita al protocollo dell’ente in data 12 dicembre 2018 pervenuta dal signor Franco Frediani con la quale si richiede l’autorizzazione a collocare nell’interno del Parco dei Quercioli un monolite in marmo di metri 2,50 di altezza e di metri 1,60 di larghezza dello spessore di centimetri 20 con incisa la poesia di Ubaldo Bellugi “Primavera di Massa”. Ritenuto che la realizzazione del monumento sia iniziativa meritevole di piena approvazione delibera di (…) aderire quale atto di indirizzo, all’iniziativa proposta del Sig. Frediani (…) Con separata votazione il presente provvedimento viene dichiarato a voti unanimi mmediatamente eseguibile per motivi di urgenza”».

«Ci ha sorpreso – proseguono dall’Anpi – la velocità con cui si è compiuto il fatto:il 1° dicembre arriva la lettera del nostalgico errante, il 13 la giunta alle ore 18.00 delibera con i pareri occorrenti già espressi e dichiara il provvedimento, a voti unanimi, immediatamente eseguibile per motivi d’urgenza ai sensi dell’art. 134 iv comma del dlgs n:267/2000 e s.m.i. Il 23 dicembre 2018 la sezione Anpi rivolge, con lettera, al sindaco la richiesta di sospendere la delibera e di fissare un incontro per discutere il problema. L’incontro è concesso per il 17 gennaio 2019».

Così il 17 gennaio 2019 una delegazione dell’Anpi Sezione di Massa, composta dal presidente, dai due vice presidenti, Nino Ianni e Elena Cordoni e dal segretario economo Ubaldo Vignali, alle ore 17.00 ha incontrato il sindaco Francesco Persiani. Nel colloquio, durato circa 30minuti, sono stati illustrati i motivi per cui «un monumento – fa sapere Bigili –in una piazza al fondatore del fascismo massese e mandante dei delitti compiuti a Massa nella Provincia e anche della incursione nella città di Sarzana dove, negli scontri hanno trovato la morte, tra gli altri, anche alcuni fascisti massesi. Gli ricordiamo che è stato podestà della città e ha scritto molto, esaltandole, sulle leggi razziali emanate nel 1938 dal regime fascista. Recherebbe un oltraggio alla città di Massa. Reca offesa alla popolazione, tutta, decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare e al Merito Civile per l’eroico comportamento della sua popolazione durante l’occupazione nazi-fascista e vittima di terribili eccidi compiuti nelle frazioni e nelle strade della città, rima e dopo l evacuazione imposta dalle truppe tedesche: il sindaco che sembrava documentato molto bene sul “poeta” (aveva sul tavolo diversi libri) ci ha invitato a smettere di parlare del passato ma pensare al futuro. Abbiamo creduto di capire che secondo il sindaco il futuro, forse, sarà cancellazione della memoria, con relative collocazioni di lapidi fasciste. Siamo usciti. Pioveva. I cappelli di cui eravamo forniti, ci hanno permesso di non bagnare le nostre idee».

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