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Linee programmatiche Persiani, il M5s: «Molta "pancia" e poco coraggio»

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«Abbiamo discusso le linee programmatiche dell’attuale amministrazione e non possiamo dire che siano fatue, ma di sicuro sono pericolosamente lacunose. Si parla infatti di molte intenzioni, qualcuno dice persino troppe per poter essere concretizzate nel mandato a cui si riferiscono, ma a nostro avviso manca completamente il capitolo della difesa ambientale». Così in una nota il Movimento 5 Stelle di Massa che commenta la presentazione delle linee programmatiche della giunta del sindaco Francesco Persiani al Consiglio comunale.

«In un territorio come il nostro – proseguono i pentastellati – dove si è agito da sempre senza la minima attenzione e per cui paghiamo dei conti salatissimi in termini di fragilità ambientale e soprattutto sanitaria, dove di muore di cancro quasi fosse un’epidemia, non trovare neppure una parola sulla volontà politica circa le strategie di tutela, che dovrebbe ispirare ogni altra decisione amministrativa, preoccupa e non poco persone come noi del M5S con spiccato “credo” ambientalista. Riteniamo che scrivere nelle linee programmatiche che l’obiettivo è di “non distruggere l’ambiente” confligga moltissimo con l’intenzione dichiarata di aprire quante più cave possibile. Oppure dichiararsi a favore della salvaguardia dei microambienti e il ripopolamento faunistico, ma essere contrari alla mozione di costituzione di un’oasi a tutela di una specie protetta che ha colonizzato un’ambiente estrattivo. Vale quindi a poco dichiararsi a favore del Registro tumori se non si mette nero su bianco un percorso specifico per interrompere questo declino, come non ha un senso schierarsi per le bonifiche se non si provvede a porre condizioni perché non si produca ulteriore o nuovo inquinamento, tutto si tradurrà eventualmente solo in soldi pubblici spesi in opere da assegnare, ma che non ci condurranno ad una vita qualitativamente migliore. Nulla è stato scritto sulle strategie di partecipazione dei cittadini ai percorsi decisionali prima che le decisioni siano assunte, di fatto non riconoscendo il valore e i diritti del popolo. Tirando la somma diremmo delle linee programmatiche “di pancia”, ma nessuna azione di coraggio».

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