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Fontane aperte, Mcc: «Beni comuni fondamentali in questo momento»

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“Abbiamo avuto testimonianze di persone che non hanno mai trovato pericolosi assembramenti in queste settimane e anzi una notevolissima riduzione dell’afflusso alle fontane pubbliche. Per questo riteniamo che l’amministrazione massese abbia fatto un grave errore chiudendole. È risaputo che nelle fasi di maggiore crisi va riconosciuta la valenza dei beni comuni, in grado di far sopportare disagi e difficoltà alle famiglie. Beni essenziali come l’acqua assumono un valore ancora più importante in questo momento”. Lo scrive il collettivo Massa Città in Comune in un nota in cui torna a parlare della chiusura delle fontane pubbliche, aggiungendo: “Ci raccontano inoltre che quei pochi in fila per prelevare l’acqua aspettavano addirittura nelle proprie automobili il proprio turno per rispettare le regole di distanziamento sociale”.
“Sappiamo che la gente da buoni consigli quando non può dare il cattivo esempio – si legge in un comunicato stampa del collettivo – e chi ha consigliato Persiani non ha la minima idea di cosa sia l’impossibilità di poter andare nei negozi a comprare acqua in bottiglia. In questa fase molte famiglie fanno i conti con le ristrettezze economiche dovute alla situazione che si è venuta a creare, costringerle a spendere soldi per l’acqua è quanto di più discriminante esista al mondo”.
“Ci sono famiglie, o singole persone, che non si possono permettere consumi, altre che non hanno proprio accesso all’acqua. Sarebbe stato sufficiente prevedere una sanificazione quotidiana delle fontane per evitare problematiche di contagio, così come in pompa magna si fa per le strade, e il problema si sarebbe risolto. Si è scelto di violare il DPCM che ha sancito: la essenzialità della distribuzione dell’acqua”.
“Sorge il dubbio che il sindaco potrebbe non essere nel pieno esercizio dei propri poteri e sottoposto a pressioni per imporgli scelte che vanno contro il dovere di garantire accesso all’acqua agli indigenti. Siamo di fronte a dei politici-consiglieri che dall’alto dei loro stipendi non hanno la benché minima idea di quella che è la realtà del territorio? Le necessità essenziali si stanno amplificando in questa crisi come mai dalla fine della seconda guerra mondiale, negare accesso all’acqua pubblica è un atto che va messo in relazione alle scarse disponibilità economiche che molte famiglie stanno sperimentando”.
“Ci dispiace amaramente che quasi tutta la politica abbia taciuto su una decisione che dimostra la totale inadeguatezza della destra. Una destra che sceglie la via della militarizzazione rispetto a quella della ordinaria amministrazione e della solidarietà. Si manda ASMIU a pulire le strade senza nemmeno un’ordinanza sindacale che indichi i modi di realizzazione, mentre lo stesso metro non si usa per le fontane pubbliche, dove lo ripetiamo non si è mai creato alcun assembramento in queste settimane”.

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