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«L’amministrazione non ha sensibilità per l’ambiente. Ecco perché»

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“Sulle problematiche ambientali la posizione di questa amministrazione è chiara: non ha una posizione”. Questa l’opinione di Rifondazione Comunista di Massa che interviene per commentare la discussione in consiglio comunale dello scorso martedì sulle mozioni ambientali presentate dal Partito Democratico che “hanno messo in evidenza che sul tema c’è molta confusione”.

“Tralasciamo le dichiarazioni di alcuni consiglieri riportate anche dalla stampa locale secondo i quali le battaglie ambientali sono una “moda” – scrive Rifondazione – dichiarazioni che evidenziano come sia forte in alcune forze politiche il messaggio propagandistico a scapito di un’attenta e umile osservazione della realtà circostante, realtà quella del nostro territorio che sta pagando ancora oggi scelte del passato che hanno ignorato gli effetti ambientali delle attività produttive: disconoscere che gli inquinamenti del nostro territorio e le lotte ambientali fatte, derubricandole ad atti di “moda”, ci pare per lo meno irrispettoso nei confronti di quelle famiglie che hanno toccato con mano cosa significa perdere cari a causa di malattie dovute molto probabilmente all’inquinamento”.

“Il fatto più evidente di questa confusione all’interno dell’amministrazione comunale è stato il voto del Sindaco. Mentre l’assessora Ravagli ha esposto all’aula il parere negativo dell’amministrazione, mentre gli interventi che si sono succeduti di quasi tutti i consiglieri di maggioranza rimarcavano le idee negazioniste sulla necessità di interventi da parte del nostro territorio a salvaguardia di una involuzione ambientale che è sotto gli occhi di tutti, il sindaco ha espresso un voto di astensione. Dobbiamo riconoscere al sindaco Persiani una certa onestà intellettuale, perché ha dichiarato in aula, fuori microfono, di avere preso quella posizione perchè ” non ci ho capito nulla”: per sua fortuna ci sono le registrazioni della seduta che gli rendono giustizia. E sinceramente, lo capiamo”.

“L’elenco di cose “fatte” snocciolato dall’assessora Ravagli durante la seduta come se fosse la lista della spesa – continua Rc – sta a dimostrare quanto sui temi ambientali si viva alla giornata senza, appunto, un orizzonte delineato che detti i tempi e i modi per affrontare tematiche complesse come quelli ambientali, che permetta al sindaco di prendere una posizione decisa. Si sventolano accordi con i campeggiatori per la raccolta differenziata, ma intanto i dati peggiorano; si vuole migliorare la raccolta rifiuti, ma si sostituisce un direttore in Asmiu a tempo pieno con uno a part time depotenziando di fatto la municipalizzata; si aderisce ai contratti di fiume per “salvare” le nostre acque superficiali facendosi però finanziare da quelle attività produttive che sono, dagli organi di controllo, indicate come siti dai quali provengono materiali biologicamente inquinanti che ritroviamo nei nostri fiumi; si esprime preoccupazione per la situazione della falda, ma si tengono per mesi i risultati delle analisi in un cassetto; si ha tanta attenzione all’inquinamento acusitco che le variazioni sul piano di classificazione acustica che dovevano essere approvate entro il 14 di ottobre, secondo quanto prevede la normativa, sono ancora in alto mare e non sono ancora arrivate in commissione per la discussione; sulla effettiva sostenibilità ambientale dei piani attuativi di bacino non si sa assolutamente niente se non che si apriranno cave dismesse provocando ulteriori tensioni ambientali sul nostro già fragile territorio; si promulga un regolamento di polizia urbana nel quale si va a multare, per la tutela del “degrado”, chi si sdraia su panchine o chiede elemosina e nello stesso tempo capannoni e stabili abbandonati sono ricettacolo di rifiuti e molto altro senza che da parte dell’amministrazione si muova foglia”.

“Capiamo che il sindaco, avendo avuto per molti mesi la delega all’ambiente, oggi si senta un po’ frastornato e scelga l’astensione votando diversamente sia rispetto alla sua maggioranza, sia rispetto al parere dell’amministrazione che lui stesso presiede. Da questo corto circuito, che rischia di mettere in difficoltà la città, può uscirne in due modi: abbassando la testa, adeguandosi al negazionismo dei suoi partiti di maggioranza, oppure fa valere la propria carica e procede a rivedere l’assessorato all’ambiente e le posizioni propagandistiche”.

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