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«Agevolazioni fiscali per le frazioni montane di Massa»

L'assessore Guidi e il consigliere di Fratelli d'Italia Amorese in visita ad Antona: sopralluogo al museo "Come eravamo" e all'ex-scuola

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Continuano i sopralluoghi nelle frazioni montane massesi dell’assessore ai lavori pubblici Marco Guidi e del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese che hanno visitato, accompagnati dagli abitanti, il paese di Antona. «Abbiamo preso atto – hanno detto i rappresentanti del Comune – di problemi che sono comuni alle altre frazioni montane che rischiano di andare incontro ad un graduale spopolamento, come l’insufficienza dei servizi, la necessità di una maggiore tutela del verde e del territorio in generale, il trasporto pubblico. Fratelli d’Italia presenterà una proposta organica di aiuti, anche fiscali, per chi riesce ancora a tenere aperto un punto commerciale o vorrebbe aprirlo, nelle frazioni montane. I negozi nei paesi sono dei veri e propri presidi sociali e vanno tutelati. Abbiamo visitato i locali che ospitavano la scuola di Antona e preso visione delle varie problematiche interne ma anche delle potenzialità di quella struttura che può diventare un centro culturale e sociale per tutto il paese, con la Protezione Civile al primo piano, l’ambulatorio al piano terra e l’auspicio, sollecitato dai cittadini presenti, di spostare in una delle stanze il Museo ‘Come eravamo’ che l’Unione Sportiva e culturale di Antona, insieme al circolo Endas, gestisce da anni in uno spazio considerato ormai insufficiente. Infatti il sopralluogo è continuato proprio con una visita a questo spazio dove la storia, di cui Antona è colma, regna sovrana: una stanza stracolma ma ben organizzata che raccoglie e codifica gli antichi usi e costumi degli antonesi, con vecchi attrezzi, fotografie, documenti e tutto ciò che rappresenta la memoria condivisa del paese. E’ un museo in continuo aggiornamento, che vede la costante partecipazione dei paesani che lasciano con piacere pezzi di storia delle proprie famiglie. È da noi condivisa l’idea che è anche un’esigenza di spostare in uno spazio della scuola, quindi più capiente, quel museo da inserire poi in una rete turistico-culturale che non è mai stata organizzata e che invece va delineata al più presto».

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