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Morte neonato, il medico: «L’infezione può manifestarsi nonostante gli accorgimenti»

Il dottor Raffaele Domenici, del dipartimento materno infantile, spiega le cause che avrebbero determinato il decesso del piccolo colpito da meningite

È morto nella notte di mercoledì scorso il piccolo di quasi due mesi che aveva contratto una gravissima forma di meningoencefalite. L’infiammazione, che coinvolge in maniera acuta meningi ed encefalo, si era manifestata subito dopo la nascita all’ospedale delle Apuane. Allarmati da febbre alta e vomito, i medici del Noa, in data 22 luglio, avevano segnalato la necessità di un trasferimento all’ospedale Meyer di Firenze. Trasferimento avvenuto dopo poche ore a bordo dell’elicottero Pegaso. A Firenze, nonostante la continua osservazione, la notte di mercoledì scorso il piccolo è deceduto. A dare delucidazioni sulle forma di streptococco di gruppo B, il batterio con il quale il piccolo è entrato in contatto e che avrebbe scatenato l’infiammazione da meningoencefalite (non contagiosa e talvolta asintomatica nella madre), è il dottor Raffaele Domenici, medico specialista in Clinica Pediatrica e Neuropsichiatria responsabile del dipartimento materno infantile dell’Asl Toscana Nord Ovest.

«Lo Streptococco di gruppo B – spiega il dottor Domenici – viene contratto sempre al momento della nascita, durante il parto. Per cercare di ridurre il rischio di infezioni di questo tipo esistono diversi protocolli sia regionali che nazionali. In particolare la Regione Toscana ne ha elaborato uno che riguarda sia gli ostetrici che i pediatri. Con questo protocollo tutte le donne in gravidanza a partire dalla 34esima settimana devono fare un tampone vaginale per capire se hanno questo tipo di batterio. Il test può risultare positivo o negativo; se il tampone risulta positivo la futura mamma viene sottoposta ad una terapia antibiotica. Quando il bambino nasce, invece, viene sottoposto a degli esami stabiliti in base alla sua condizione. Esiste, quindi, un percorso che viene fatto per ridurre questa infiammazione. Purtroppo nonostante tutti gli accorgimenti e il rispetto delle procedure, un’infezione può comunque manifestarsi in certi casi. In alcuni ha un andamento contenuto, in altri più invasivo. Fino ad arrivare a casi come questo particolarmente complessi».