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Faceva prostituire le figlie minorenni con un avvocato 70enne di Massa

L'uomo era il compagno della sorella maggiore delle due sfruttate. L'indagine dei Carabinieri era partita dall'incendio di tre auto ad Arcola.

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E’ partita il 15 ottobre scorso e in circostanze non collegabili a quanto emerso successivamente, l’operazione “Shangai” dei Carabinieri coordinata inizialmente dalla Procura della Repubblica della Spezia e successivamente dalla DIA di Genova che ha portato all’arresto di tre persone. In quella notte d’autunno infatti i militari della Compagnia di Sarzana e della stazione di Arcola erano intervenuti in località Pianazze dove si era verificato l’incendio di tre auto, una delle quali risultata in seguito appartenenti ad una persona che ospitava abitualmente presso la sua abitazione due ragazze rom minorenni.

La complessa attività investigativa, condotta anche con la partecipazione dei Carabinieri di Santo Stefano, Castelnuovo Magra e Lerici, ha portato alla luce un quadro disarmante e alla ricostruzione di un sodalizio dedito al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, composto da una donna di 42 anni e della sua figlia maggiore.

La madre, con complicità della ventiduenne, offriva infatti approcci sessuali delle due figlie minori al compagno della ragazza, un noto avvocato settantenne del foro di Massa-Carrara accusato di violenza sessuale su minore e prostituzione minorile. Molti gli elementi raccolti dagli investigatori che hanno così ricostruito l’attività illegale del trio con un quadro probatorio costituito da numerosi e gravi elementi di colpevolezza.

L’avvocato avrebbe infatti compiuto ripetutamente atti sessuali nei confronti delle due minorenni (di 13 e 17 anni) intrattenendosi anche in conversazioni telefoniche dall’esplicito contenuto sessuale oltre ad approcci veri e propri. Avrebbe inoltre elargito regali e somme di denaro con la promessa di acquisto di un’abitazione alla loro sorella. Quest’ultima ha invece favorito, organizzato e incoraggiato incontri privati fra il compagno (l’avvocato) le due sorelle minorenni inducendole al compimento di atti sessuali. Infine la madre che ha acconsentito, consapevolmente, agli incontri di natura sessuale alle proprie figlie minori con l’avvocato.

Il Gip del Tribunale di Genova ha quindi emesso a carico dei tre l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita questa mattina dai Carabinieri, a Massa nei confronti dell’avvocato e della compagna, e alla Spezia nei confronti della madre. Nel corso delle perquisizioni, compreso lo studio dell’uomo – poi condotto nel carcere di Massa – è stato rinvenuto e sequestrato materiale informatico di interesse investigativo. Madre e figlia sono state invece condotte presso il carcere femminile di Pontedecimo mentre le due sorelle minorenni sono state affidate ai servizi sociali.

L’intera indagine si è svolta con le autorità giudiziarie competenti e i Carabinieri operanti nell’ottica del prioritario interesse di tutelare le due minori ed impedire che i reati non degenerassero ulteriormente in situazioni ancor più gravi e lesive per le stesse.

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