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Concluse le indagini su “Don Euro”: sequestrati 700 mila euro e 150 mila euro in pietre preziose

Indagato anche il vescovo Santucci per fatti marginali collegati a Don Morini

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Era il 30 maggio scorso quando il maggiore Tiziano Marchi e la tenente Rosa Sciarrone si sono presentati nella villetta di Don Gianluca Morini, uscendone solo due ore dopo con un gran numero di carte e documenti.

Solo poco più di un anno dopo, il 30 giugno 2017, si sono concluse le indagini nei confronti di Morini guidate dalla sostituto procuratore Alessandra Conforti per acquisizione illecita nella sua veste di sacerdote di somme varie ed ingenti di denaro. Nella sua abitazione, infatti, sono stati ritrovati anche 700 mila euro frutto delle generose offerte dei fedeli e alcune pietre preziose per un valore di circa 150 mila euro. Morini utilizzava queste somme per “fare la bella vita”, come hanno spiegato i magistrati.

Nelle indagini su Don Morini si è trovato coinvolto anche il vescovo di Massa Carrara e Pontremoli Monsignor Giovanni Santucci che è stato accusato di: impiego indebito della somma di mille euro appartenenti al patrimonio della curia vescovile e da lui destinata, invece, a Don Morini e la tentata truffa in danno di una compagnia assicuratrice per l’attribuzione allo stesso Don Morini di un punteggio superiore di invalidità.

“Dal punto di vista umano e di fedele sono molto dispiaciuto, ma dal punto di vista giudiziario sono costretto ad intervenire”, ha affermato il capo della Procura della Repubblica Aldo Giubilaro. Ha aggiunto poi la sostituto procuratore Alessandra Conforti: “Abbiamo dato soddisfazione ai tanti fedeli che si sono messi nelle mani del sacerdote, anche se ovviamente ci dispiace dal lato umano”.

Il Vescovo Santucci in un comunicato spiega «per quanto riguarda il grado e la responsabilità di un coinvolgimento personale, derivato dall’ufficio di pastore e dal ruolo ecclesiale che ricopro, nella vicenda giudiziaria del sacerdote don Morini la quale, per altro non si è ancora conclusa, ho dato mandato al mio avvocato di intraprendere tutte le azioni legali previste, per arrivare, nel più breve tempo possibile, all’accertamento della verità. Non ho nulla da nascondere: la chiarezza non potrà che fare bene a tutti».

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