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«Vi prego, permettete all’aeroporto di continuare la sua funzione sociale»

Una cittadina si rivolge a Enac: «Leggete col cuore queste poche righe, avete la possibilità di fare la differenza»

Si è parlato tanto della situazione in cui versa l’aeroporto di Cinquale, ormai chiuso da ben quattro mesi, ma “nessuno ha mai preso in considerazione la sua funzione sociale” ha scritto una nostra lettrice, che ha deciso di intervenire sull’argomento e scrivere una lettera aperta a Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) che lo scorso 15 gennaio ha sospeso tutti i voli dello scalo apuano per gli alberi troppo alti che lo circondano. La riportiamo qui di seguito.

“Gentilissimi buonasera,
vi chiedo due minuti del vostro tempo per portare alla vostra attenzione la paralisi che da quattro mesi coinvolge tutte le attività dell’aeroporto del Cinquale Lilq, salvo quelle del Pegaso.
Voi non sapete cosa rappresenti questo luogo per tutti noi cittadini e per i nostri figli, vorrei cercare con poche parole di trasferirvi un sentimento forte di appartenenza che l’aeroporto ha costruito per generazioni, tutti noi in famiglia abbiamo le fotografie dei nostri nonni che ci portavano lì per tramandarci valori importanti, e noi a nostra volta ci portiamo i nostri bambini per continuare questa storia meravigliosa.
Questo è sempre stato un posto dove si respira nell’aria il senso del lavoro, della fatica, dello studio, della disciplina, della passione per il volo e della responsabilità, valori importanti oggi difficili da insegnare da genitori.
In questo posto incontri lo Stato in tante forme, le forze dell’ordine, la protezione civile, l’elisoccorso: migliaia di bambini hanno stretto forte tra le dita quella rete del parcheggio rimanendo con il naso all’insù per ore, coltivando la passione per il volo e sognando il loro futuro su un aereo o un elicottero dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, della Polizia o dei Carabinieri. Migliaia di bambini hanno coltivato ammirazione e gratitudine per tutte le persone impegnate nelle emergenze, in moltissimi si sono avvicinati alle carriere militari o al volontariato per imitare questi personaggi che mai hanno negato di prenderli in braccio e portarli a visitare gli aerei, gli elicotteri e parlare loro della propria passione.
Signori, non c’è scuola al mondo che insegni tutto questo, qui per decenni si è insegnato con l’esempio, noi e i nostri figli abbiamo imparato tanti valori importanti da maestri d’eccellenza, tra le persone più valorose e coraggiose che ci siano nella nostra società.
Vi prego, permettete all’aeroporto di continuare una funzione sociale fondamentale che è sempre stata portata avanti nel silenzio con una dignità esemplare che, nel mondo d’oggi, è rara e preziosa.
Leggete col cuore queste poche righe, avete la possibilità di fare la differenza”.