LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Marmo, nuove regole su emissioni: stop alle multe salate

Soddisfazione da Confartigianato Massa-Carrara: «La Regione ha fatto chiarezza, ascoltato l'appello delle aziende»

Più informazioni su

“Le aziende del lapideo che lavorano il marmo senza produrre polveri, gas o vapori e utilizzano l’acqua solo come mezzo di raffreddamento finalmente potranno operare in tutta tranquillità, senza essere soggette a multe salate o sequestro degli impianti a causa di norme nebulose. La giunta della Regione Toscana, sollecitata dalle imprese e dalle associazioni che le rappresentano, Confartigianato Massa-Carrara e Lucca e Confindustria, ha varato finalmente un documento che dà la dovuta chiarezza: adesso le lavorazioni di taglio, fresatura e simili, nelle quali l’acqua utilizzata è funzionale alla lavorazione oltre che per la refrigerazione degli utensili, non sono soggette ad autorizzazione alle emissioni in quanto non generano emissioni secondo le definizioni dall’articolo 268 del Codice dell’ambiente”. Un documento che ha richiesto un sacco di lavoro e di concertazione fra la Regione, le imprese, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, Capitaneria di Porto e la stessa Arpat.

Ora tutto è messo nero su bianco, con grande soddisfazione da parte delle direzioni di Confartigianato di Massa-Carrara e Lucca che nelle scorse settimane avevano raccolto la richiesta di aiuto da parte delle piccole e medie aziende del lapideo: “Le verifiche sono sempre doverose – precisa Confartigianato -. Tuttavia alcune sanzioni ci erano sembrate eccessive rispetto proprio a quello che prevede la normativa nazionale. Avevamo fatto subito presente alla Regione il motivo del contendere – prosegue Confartigianato -: attività come il taglio a umido, dove l’acqua è usata per raffreddare la lama, non emettono nulla in atmosfera, se non un aerosol acquoso, e non servono autorizzazioni specifiche. Così come tutte le altre operazioni che non producono polveri, gas o vapori. Posizione che aveva subito trovato riscontro negli uffici tecnici regionali e anche da parte di Arpat. Il lavoro fatto insieme ha permesso quindi alla giunta Toscana di varare un nuovo disciplinare che eviterà alle aziende di dover ricorrere a costosi e inutili consulenze”. Nello specifico, la delibera regionale andrà a definire anche altri aspetti: “In primo luogo i contenuti minimi dell’autorizzazione generale in deroga al Codice dell’ambiente per le attività di lavorazione inerti, materiali lapidei ornamentali, marmi, pietre, graniti come pure la preparazione e verniciatura a rullo e pennello di imbarcazioni a soli fini manutentivi con consumo di solvente inferiore a 2.500 chilogrammi all’anno – conclude Confartigianato -. Per quanto riguarda la lavorazione di inerti, sono autorizzate le fasi di movimentazione, frantumazione o riduzione volumetrica, macinazione, micronizzazione, vagliatura, accumulo di materie prime e prodotti finiti, lavorazioni meccaniche come taglio, cubettatura, e finitura non chimica (levigatura, lucidatura e via dicendo)”.

Più informazioni su