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Ecobonus, l’allarme degli artigiani: «A rischio mille piccole imprese apuane»

Partecipato l'incontro organizzato da Cna Massa-Carrara a Palazzo Ducale: «Siamo pronti allo scontro e alla protesta»

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Artigiani apuani pronti allo scontro e se necessario alla mobilitazione. Parte da Massa-Carrara il fuoco della protesta contro l’articolo 10 del decreto Crescita che rischia di danneggiare, penalizzare e mettere in crisi almeno un migliaia di imprese locali delle filiere di edilizia, impiantistica, arredo e legno. Erano una cinquantina, a Palazzo Ducale, le imprese locali che hanno partecipato all’iniziativa promossa da Cna, la prima ad annusare il pericolo e la prima, attraverso 60 imprese, a chiedere alla Commissione Europea e all’Autorità del Garante dell’Antitrust che venga accertata la sua illegittimità per violazione del diritto comunitario-nazionale della concorrenza.

Il casus belli è l’ecobonus, tema molto tecnico che per le imprese ha però un significato non trascurabile su conti ed occupazione. L’articolo 10 finito favorisce le multinazionali e le grandi imprese ed esclude le piccole imprese che operano principalmente nella filiera dell’impiantistica e della distribuzione che non dispongono delle risorse finanziarie né della capienza fiscale necessarie a dilazionare nel tempo il recupero di una parte rilevante del pagamento. Secondo gli artigiani l’ecobonus e gli incentivi rischiano, al contrario di quanto avrebbero dovuto prevedere, di bloccare le riqualificazioni degli edifici. “Le imprese, allo stato attuale, hanno solo una soluzione: rinunciare all’ecobonus per non morire di credito. L’obiettivo è l’abrogazione dell’articolo 10 che è, secondo noi, illegittimo. – ha detto il Presidente Paolo Bedini alla platea di imprenditori insieme alla sindacalista Manuela Paladini – Come prima azione andremo dal Prefetto per informalo della protesta e delle future azioni che vogliamo intraprendere”. Nel frattempo un piccolo risultato è già stato ottenuto: “La Regione Toscana – ha anticipato Bedini -, sollecitata dalla nostra associazione, si costituirà in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale e la petizione online, che abbiamo lanciato a livello nazionale, ha già raccolto 2,5 mila firme alla velocità di 500 al giorno. Questa norma è frutto della pressione delle lobby per tagliare fuori dal gioco degli incentivi fiscali le piccole imprese”.

Preoccupata la categoria degli impiantisti: “Si, siamo particolarmente preoccupati: è un meccanismo che penalizza le piccole imprese come le nostre e che ci farà morire. Ora aspettiamo i decreti attuativi…”. Per Stefano Gatti, Presidente degli Edili “il 201è è stato un anno di batoste per gli artigiani iniziato con i costi raddoppiati dei premi Inail e finito con l’ecobonus truffa. Tutte le leggi sono a svantaggio delle micro imprese. La verità è che è in atto un progetto di demolizione della struttura economica italiana formata da piccole imprese. Diventeremo tutti dipendenti delle grandi lobby”.

All’incontro erano stati invitati anche degli eletti in parlamento e senato, gli unici, a poter intervenire sulle leggi. “Siamo dispiaciuti – fa notare Paolo Ciotti, Direttore Cna Massa Carrara – per l’assenza ingiustificata di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle che nemmeno hanno risposto al nostro invito e che continuano ad essere lontani dal territorio e dalle imprese. Hanno invece risposto gli altri deputati: Mallegni, Bergamini, Nardi e Ferri oltre al consigliere regionale Giacomo Bugliani che hanno assicurato interesse ed impegno”.

Ciotti è “impressionato dalle promozioni di alcuni tra i principali player nazionali che in queste settimane hanno tappezzato città e giornali con promozioni senza tra l’altro avere ancora letto i decreti attuativi. A pensare male si fa peccato ma a volte ci si indovina”.

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