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Boom dell’industria apuana, giù la disoccupazione ma resta l’incertezza

Presentato il 28esimo rapporto dell’Isr della Camera di Commercio. Tutti i numeri di metalmeccanica, nautica, edilizia, commercio, export. Sodini: «La nostra battaglia per evitare l’accorpamento del nostro ente camerale va avanti»

Il boom dell’industria trainata da metalmeccanica e nautica, la ripresa dell’edilizia, l’affanno persistente del turismo trascinato dalla performance negativa dei campeggi e del commercio che fatica ad adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori, la flessione di export, la crisi dei centri commerciali e la certezza dell’agricoltura e del porto di Marina di Carrara, la spinta dell’innovazione e dell’industria 4.0. Ma anche meno disoccupazione: la provincia di Massa Carrara non è più il fanalino di coda. Tanta ancora, purtroppo, l’incertezza per il futuro. E’ questa, in grande sintesi, la fotografica dell’economia apuana secondo il rapporto economia elaborato dall’Istituto Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara. Il rapporto, arrivato alla 28esima edizione, è stato presentato giovedì 4 luglio in Piazza Mercurio a Massa alla presenza di 150 persone tra tra amministratori regionali e locali, imprenditori, associazioni di categoria ed addetti ai lavori. Alla presentazione è intervenuto anche l’assessore allo sviluppo della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo.

Un tavolo permanente per “salvare” il commercio ed il marchio del marmo. Ora. Per Dino Sodini, Presidente della Camera di Commercio non c’è più tempo da perdere. “E’ vero – ha detto durante il suo intervento – la disoccupazione è in calo ma questo dato a preso con le molle perché drogato probabilmente da contratti precari e stagionalità. La nautica, ed il rapporto lo evidenzia, va a gonfie vele ma è un settore che il territorio continua ad ignorare. Nel frattempo alcuni grandi cantieri delocalizzano ai Navicelli e qui resta solo la parte meno nobile della filiera. E’ arrivato il momento di riprendere in mano, con coraggio, il progetto del marchio del marmo se vogliamo dare valore a grande parte dei prodotto estratto dalle nostre cave. Ai comuni dico di accelerare sugli strumenti urbanistici perché l’edilizia continua a soffrire. Il focus sulla crisi del commercio ci impone di sostenere la trasformazione dei negozi fissi in botteghe moderne. Per questa ragione servono tavoli permanenti nei singoli comuni per coordinare le attività, formare gli imprenditori che faticano a comprendere le esigenze dei consumatori. I dati questo ci dicono. L’esperienza da assimilare è quella dei Town Center Management diversificando l’offerta il più possibile ripensando ai centri commerciali naturali come veri e propri centri commerciali connessi con market place e con i consumatori virtuali”. Sodini ha anche parlato di balneabilità: “il mare è la risorsa più importante per il nostro turismo. La balneabilità delle acque è una assoluta priorità. Dal turismo esce una grande fetta del nostro Pil”. Per Vincenzo Tongiani, Presidente dell’Isr “il rapporto deve essere un elemento di riflessione e contrasto alle tendenze negative. Il rapporto evidenzia come la Lunigiana sia in controtedenza rispetto al resto del territorio e si stia caratterizzando per un’offerta turistica alternativa e vincente. Ma continua ad essere un gioiello non pienamente sfruttato. Il nostro Istituto – ha detto – è a disposizione delle istituzioni, delle associazioni, del territorio per offrire il suo background conoscitivo ed aiutare le politiche di rilancio dei singoli settori. I numeri hanno una caratteristica importante: farci capire dove siamo ma anche indicarci la strada giusta”.

Riforma della Camere di Commercio. Il Presidente Sodini guida il fronte del no. “La nostra battaglia per evitare l’accorpamento del nostro ente camerale va avanti. La nostra è una battaglia condivisa da tante altre camere di commercio in Italia. E’ una riforma sbagliata, insensata ed incostituzionale. Chi ha proposto questa riforma non conosco nemmeno la geografia. Sono riusciti ad accorpare spazi lontanissimi tra loro. Sono dispiaciuto che il Presidente della Camera di Commercio di Firenze abbia detto che bisogna andare avanti con l’accorpamento e che, in caso di ostruzionismo, bisogni commissariare le camere. Firenze non ha questo problema: non devono accorparsi. 18 presidenti delle camera di commercio, dal Nord al Sud, gli hanno scritto per rimarcare l’importanza dell’autonomia del territorio e delle imprese nell’ambito di una sfida globale che è anche una sfida di identità dei territori. Andremo fino in fondo e venderemo cara la pelle”.

Industria boom. Mai così bene da vent’anni: + 7,9% di produzione, + 8,2% fatturato, + 2,8% occupazione e + 9,3% ordini grazie alle imprese con propensione all’export e a quelle che investono in innovazione. Resta ancora molto evidente il divario tra micro (+ 5%) e medio grandi (+14%). Incredibili i risultati della nautica (+25% della produzione) che per il prossimo anno lascia intravedere segnali più che ottimistici e delle metalmeccanica (+10%). Produzione in crescita anche sul lapideo lavorato (+3%) mentre flette sulle imprese al monte (-5,6%) e sulla chimica (-4,5%). Le imprese industriali, 1 su 3, sono quelle che investiranno di più nelle nuove tecnologie 4.0 per accrescere produzione e fatturati. In particolare investiranno per l’acquisto di robot, macchine a controllo numerico e cloud computing. Le imprese che si sono già avviate verso questo percorso hanno prodotto di più (+11%) ed aumentato l’occupazione (+7%).

Dinamica delle imprese: Massa Carrara meglio di Toscana ed Italia. Se pur a passo lento ed in un contesto di incertezza crescono le imprese (+0,55%) in virtù dell’apporto del commercio al dettaglio (grazie all’ambulantato) e all’ingresso ma anche dei lavori di costruzione. Il saldo è positivo: + 124 imprese. La provincia apuana cresce di più di Toscana (+0,23%) che Italia (+0,51%): le unità produttive sono 22.576. Diverso il quadro dell’artigianato che continua ad avere il fiato corto (-1,6%). Torna il segno più anche per i fatturati delle costruzioni (+5,3%) e per i comparti collegati come impiantistica (+5,1%) e piccole manutenzioni e ristrutturazioni (+5%). Incrementi considerevoli per il porto di Marina di Carrara (+9,5%). In salita il settore dell’artigianato artistico sia a Carrara che Massa. Pietrasanta mantiene la leadership ma in coabitazione con Roma.

Export in lieve calo per il quarto anno consecutivo (-0,6%). Le esportazioni di prodotti locali hanno subito un ulteriore rallentamento di 10 milioni di euro. In quattro anni è andato smarrito un terzo del valore dell’export apuano (566milioni di euro). Ottimo il risultato dell’agricoltura (+40%) con 2,8 milioni di fatturato estero. Cresce l’import (+19%). Buoni segnali da dato sulla disoccupazione che scende dal 16% al 10,4% con un taglio del 5,6% ma che resta tra i più alti del centro nord. Non siamo più il fanalino di coda. Siamo poco dietro a La Spezia (10%) e Lucca (9,2%). Resta alta quella giovanile (20,1%) con un giovane su cinque senza lavoro. Le persone in cerca di un’occupazione sono quasi 9mila. Gli occupati 77 mila.

Le banche tornano ad erogare denaro (+3%) ma solo alle medie grandi imprese (+4,3%) con i tassi ai minimi storici (3%) dal 2012 contro il 2,3% regionale. Continuano ad essere escluse invece le piccole imprese (-1,7%). Non sembra esserci, in definitiva, un miglioramento nel rapporto banche-piccoli imprenditori. Rafforzano il trend positivo i finanziamenti concessi alle famiglie (+3,2%). Si riduce la raccolta nelle famiglie (-1,5%) mentre va meglio quella delle imprese (+3,3%).