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«Lavoro nero e più ammortizzatori sociali, emergenza a Massa-Carrara»

Lo affermano Uil e Cgil alla vigilia della festa del 1° maggio. «Lavoratori apuani ancora nel limbo. Industria, porto, lapideo e turismo: tanto da fare»

“Industria, lapideo e turismo: a Massa-Carrara c’è ancora tanto da fare per il lavoro, anche in quei settori che trainano maggiormente l’economia locale. Per questo il Primo Maggio anche noi saremo a Bologna, alla manifestazione nazionale dei sindacati: bisogna lottare e combattere per risollevare le sorti del nostro territorio e dei suoi abitanti”. E’ il segretario della Uil area Nord Toscana, Franco Borghini, a spiegare le ragioni che ancora oggi sono alla base del Primo Maggio, per scendere in piazza a sostegno delle battaglie dei lavoratori che vogliono vedere riconosciuti i propri diritti, a tutti i livelli. I numeri d’altronde non mentono e a livello locale, nella provincia apuana, la crisi morde ancora forte, soprattutto fra i giovani. Nel 2018 sono sì diminuite le ore di cassa integrazione, circa 330.000 in tutto, ma è aumentato molto il ricorso ad altri strumenti e ammortizzatori sociali come il Fondo Integrazione Salariale, i fondi di solidarietà bilaterale, la Naspi (con migliaia di domande ai patronati nel corso dell’anno passato e che riguardano persone che hanno perso il lavoro, a tempo determinato o indeterminato). Senza dimenticare, poi, le domande di ‘dimissioni volontarie’: ben 850 quelle presentate al patronato Ital Uil di Massa Carrara nel 2018, certamente un segnale preoccupante sulla salute del lavoro a livello locale. “E’ evidente – prosegue Borghini – che nella nostra provincia il lavoro ha tinte più scure che chiare e non si riesce a trovare il bandolo della matassa per uscire dalla crisi. Pensiamo alle cave, il settore più critico al momento: la situazione è in alto mare, dal punto di vista burocratico e legislativo. Ribadiamo la necessità di un confronto urgente con la Regione e le amministrazioni locali per poter definire meglio tutti i percorsi. L’industria stenta a rilanciarsi, al di là di poche eccellenze come Nuovo Pignone o Skf. Bisogna rivedere ruolo e forme di utilizzo della zona industriale, accelerare sulle bonifiche e su come mettere delle aree a disposizione della reindustrializzazione. Per quanto riguarda il porto, sinceramente ci aspettavamo un impatto maggiore e più importante da parte dei nuovi operatori che si sono insediati – sottolinea ancora il segretario Uil area Nord Toscana -. Qualche assunzione c’è stata, per carità, ma le aspettative erano molto maggiori e speriamo che un vero slancio da parte dei 3 operatori presenti arrivi a breve”. Infine una nota sul turismo: “La nostra ambizione era quella di avere un settore turistico che andasse oltre la stagione estiva, che potesse durare tutto l’anno o quasi. E invece non ci siamo riusciti: un modo di fare turismo e commercio che da noi non riesce ad attecchire e a dare maggiore sviluppo” va avanti Borghini. Altro punto qualificante riguarda la sicurezza sul lavoro: per la Uil servono più partecipazione e prevenzione ma anche più controlli e pene più severe nel caso di reiterazione dei reati; puntare a una politica della sicurezza con il coinvolgimento di tutte le parti interessate che sono sindacati, aziende e istituzioni  “Questo il quadro della nostra provincia. A tutti i lavoratori vanno gli auguri per un buon Primo Maggio ma è evidente che questa festa risolleva tanti problemi ancora irrisolti. Quindi invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Bologna per ribadire la volontà di lottare per un futuro migliore, con lo slogan: lavoro, diritti, stato sociale, la nostra Europa”.

LA CGIL MASSA-CARRARA: «IN 150 A BOLOGNA»
La CGIL di Massa Carrara è impegnata a sostegno delle mobilitazioni unitarie affinché il Governo cambi passo nelle politiche economiche e fiscali. Una serie di iniziative che vedranno impegnato tutto il gruppo dirigente locale e le rispettive categorie e che culmineranno il 22 giugno a Reggio Calabria con una manifestazione nazionale unitaria per rivendicare una seria politica industriale, investimenti, e rilancio del Mezzogiorno. In questo contesto il 1 maggio parteciperemo con più di centocinquanta lavoratori e pensionati alla manifestazione di Bologna per la festa dei lavoratori che quest’anno avrà come slogan ‘La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale’. “Per noi – afferma Paolo Gozzani, segretario generale della Cgil di Massa Carrara anche a fronte delle polemiche di questi giorni a seguito della richiesta di confindustria di aderire – il primo maggio è la festa dei lavoratori e tale deve rimanere senza strumentalizzazioni, così come ribadito già quando gli industriali parteciparono allo sciopero dei settore lapideo. Abbiamo chiaro il ruolo che ricopriamo nella società. Una società che cerca sempre di più di uniformarci e metterci in contrapposizione gli uni con gli altri, contrapponendo i lavoratori in una lotta tra ultimi dimenticando invece l’insita diversità tra gli interessi del capitale e quelli del lavoro”. Gozzani passa poi ad analizzare il contesto attuale anche alla luce dei dati statistici usciti in queste ultime settimane. “Aumentano le disuguaglianze – prosegue – i dati dell’ispettorato del lavoro nazionale evidenziano come siano fuori norma 98mila aziende su 144mila con ben 42mila addetti in nero. Allo stesso modo aumentano gli infortuni sul lavoro, basti ricordare che nel primo trimestre 2019 sono cresciuti dell’1,9% con 212 morti. Anche per questo saremo a Bologna per riaffermare la nostra lotta in difesa di un’ Europa più giusta, più equa per i lavoratori che non sia solo quella della finanza ma sia fatta di lavoro, diritti e stato.

(foto: repertorio)