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«All’Asl valutazioni dipendenti ‘pilotate’ per contenere i costi dei salari»

La Uil Fpl contro il metodo di applicazione delle schede da parte della Asl: «Voti bassi che incidono su prestazioni e stipendi. Non c'è stato alcun confronto coi lavoratori»

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“Valutazioni arbitrarie, retroattive sulle performance individuali del personale dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest, fatte senza alcun confronto preventivo diretto volto a migliorare eventuali mancanze o carenze nel servizio”. A lanciare l’allarme sulle schede di valutazione dell’azienda sanitaria anche a Massa-Carrara è il segretario Uil Fpl, Claudio Salvadori che attacca: “L’indicazione per i coordinatori che devono dare i voti sembrano ben chiare: siate contenuti nel dare valutazioni ai lavoratori del comparto, le votazioni non devono superare il valore di 76 e cercare di tenersi anche più bassi. Prima di intervenire sull’argomento – spiega il segretario Uil Fpl – ho accertato la veridicità di quanto riferito e sono rimasto incredule di fronte a quanto hanno raccontato e sta accadendo. Per evitare qualsiasi equivoco o strumentalizzazione, noi possiamo come sindacato approvare qualsiasi sistema di valutazione (Svod) ma se poi applicazione viene fatta con questa modalità anche la migliore possibile non funziona. E’ il modo in cui applicata la scheda valutazione che stiamo contestando. Non è assolutamente accettabile quanto sta accadendo e cioè che l’azienda, in modo strumentale, si muova nel tentativo di convincere i valutatori ad attivare comportamenti che, oltre ad essere scorretti, potrebbero esporre chi valuta a responsabilità con negative conseguenze anche sui lavoratori: dalla valutazione, infatti, dipendono le progressioni di carriera e la produttività che determina poi la parte variabile dello stipendio che potrebbe venire tagliata”.

Il sindacato si fa portavoce dell’indignazione dei lavoratori: “Sembra addirittura che in una riunione svoltasi nella sede legale della Asl a Pisa, via Cocchi, l’amministrazione, dopo aver illustrato il nuovo sistema di valutazione, abbia sollecitato i presenti ad essere contenuti con le valutazioni da assegnare ai valutati, raccomandando una precisa indicazione e cioè di non superare nelle votazioni il valore di 76 o anzi ancor meno. Insomma, impossibile ottenere il massimo. Chiediamo all’azienda di smentire o confermare quanto ci è stato riportato”. Non è tutto. “C’è pure incertezza nelle fasce di valutazione per alcune categorie, sulle schede da compilare caso per caso. Ci giungono inoltre voci allarmanti – va avanti Salvadori – di cui chiediamo conto alla dirigenza sanitaria: a una lavoratrice sarebbe stata ridotta la valutazione perché si era rivolta a un sindacato. Se fosse vero sarebbe di una gravità inaudita. Chiediamo risposte chiare alla dirigenza sanitaria – conclude Salvadori – perché il clima che si sta creando con queste schede di valutazione è inaccettabile”.

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