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Droga, sequestro da oltre 100 milioni. A Carrara la base logistica foto

Coinvolte un'officina e una ditta di marmi. La cocaina è stata sostituita dalle forze dell'ordine con materliale inerte. Le accortezze di funzionari e militari nel corso dell'operazione Samba

Alle prime panette di cocaina esaminate hanno capito di essere in trappola. Con un maxiblitz avvenuto cinque giorni fa la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane hanno messo fine a quello che sembrava essere un traffico illecito di cocaina di portata mondiale. Così si può riassumere la maxi operazione antidroga che, di fatto, ha coinvolto il porto della Spezia e un’officina meccanica di Carrara (Massa-Carrara).

333 chili di coca nascosti nel granito: 4 arresti a Massa-Carrara

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina, al comando della Guardia di Finanza della Spezia in viale Italia, dal comandante provinciale della Finanza spezzina Massimo Benassi, il direttore dell’Agenzia delle Dogane Giovanni Cassone ed Elvio La Tassa, il colonello del nucleo di polizia economica della Guardia di Finanza Maurizio Cintura e il maggiore Luigi Mennella della guardia di Finanza della Spezia. Tutto è cominciato il 28 dicembre 2019 quando in porto alla Spezia è arrivato un container che conteneva, apparentemente, lastre di granito. Il materiale è stato passato attraverso lo scanner prima però è stata analizzata tutta la relativa documentazione.

Tutte le varie operazioni si sono svolte nel minor tempo possibile per non destare sospetti tra i destinatari del carico: i tre uomini e la donna finiti in manette al termine dell’indagine (leggi qui).

Hanno preso parte alle indagini anche i finanzieri di Genova, specializzati anche nell’antidroga, e nel corso delle operazioni, appurato che celati tra le lastre di granito erano presenti 330 chilogrammi di cocaina del valore spendibile sul mercato per 100 milioni di euro, militari e funzionari hanno sostituito le panette con del materiale inerte.

Come se niente fosse poi il carico ha ripreso il suo viaggio verso l’alta toscana. Una volta arrivato a Carrara, in una ditta completamente estranea al traffico illecito, è stato stoccato e imballato per poi raggiungere un’officina meccanica dove ad attenderlo erano presenti i destinatari.

“Queste fasi si sono svolte tutte tra il 7 e l’8 gennaio – ha spiegato Cintura -. Per finanzieri e funzionari delle Dogane non sarebbe da escludere che la droga sarebbe dovuta arrivare fino all’est Europa. Elemento avvalorato dalla presenza di un cittadino albanese e di un croato. Per gli investigatori non è casuale che un carico di questa portata sia arrivato proprio nel periodo natalizio: una scelta oculata che ha richiesto per ogni fase venti militari”.

“Dopo il ricondizionamento dei materiali – ha sottolineato Mennella -, avvenuto alla Spezia in modo che i destinari non se ne accorgessero, il secondo step è stato in una ditta di marmi di Carrara, come detto estranea ai fatti, per poi passare a un’altra ditta di trasporti non coinvolta nel traffico. La tappa finale è arrivata nell’officina meccanica seguita poi dal blitz e dagli arresti.

“Un sequestro di questa portata – ha detto il comandante della Guardia di Finanza della Spezia Massimo Benassi – non si vedeva dal 2011. Gli operatori in questa operazione hanno visto giusto hanno saputo individuare una partita di granito all’interno della quale, con grande abilità, era occultata la cocaina. La droga avrebbe potuto raggiungere altri mercati e abbiamo fermato la partita”.

“Oltre a rimarcare la sinergia con la Guardia di Finanza – Giovanni Cassone dirigente dell’Ufficio delle Dogane della Spezia – hanno giocato un ruolo centrale le capacità di condurre attenti controlli in tempo reale. Dobbiamo essere bravi a selezionare i traffici regolari da quelli che non lo sono. Conduciamo assieme alla Finanza un monitoraggio scrupoloso di tutti i traffici. La documentazione che ha fatto scattare le indagini non rispettava alcuni parametri. E’ stata determinante anche la scansione del carico che ha permesso di rilevarne una disomogeneità al suo interno”.

C.ALF