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Il virus non ha smesso di preoccupare

Solo il 12% dei lettori della Voce Apuana ritiene che mascherine, gel disinfettante e distanziamento fisico siano ormai norme esagerate. Quasi la metà è ancora preoccupata e il 38% non vive più nella paura, ma sente di dover essere ancora prudente

Per l’Organizzazione mondiale della sanità il peggio deve ancora arrivare. Per rispettati clinici nostrani invece una seconda ondata di contagi di massa è da escludere e non ci sarà una nuova emergenza come quella vissuta nella prima metà dell’anno. I primi portano come dati il galoppare di Covid in grandi Paesi americani come gli Stati Uniti e il Brasile ed i nuovi lockdown locali che si registrano in Cina e Spagna. I secondi si basano sull’osservazione quotidiana dei pazienti, avendo combattuto sul fronte del disastro sanitario per lunghe settimane quando la pandemia ha invaso l’Italia, prima in Europa a dover fare i conti con la realtà.

E così farsi un’idea non è facile anche per il lettore più attento e curioso, per chi non si accontenta di un solo parere e per chi non guarda solo al proprio contesto di riferimento.

Quelli della Voce Apuana però sono per buona parte concordi nel non abbassare la guardia proprio adesso che le cose hanno preso una piega di certo migliore rispetto alle giornate più cupe.

Dei 750 votanti alla nostra consultazione online sulla percezione della pandemia il 49,87%, quasi la metà, ha dichiarato di essere ancora «decisamente preoccupato. Il virus circola tuttora e questo significa che la nostra battaglia non è ancora vinta». Il 38%, invece, pensa che non sia «un pensiero che mi affligge. Continuo ad usare tutte le precauzioni del caso, mascherine e gel, ma non vivo con il timore h24». Infine, la minoranza, il 12,13 percento crede che «non ci sia più nulla di cui preoccuparsi e che le limitazioni con cui ancora conviviamo siano ormai esagerate rispetto al contesto».