Emergenza sangue: appello ai cittadini per donare
Parla la direttrice del Servizio Trasfusionale di Massa Carrara Anna Baldi
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“Da circa 10 giorni si registra una gravissima carenza di sangue a causa della sindrome influenzale che ha colpito la Toscana e molte altre regioni italiane. Esortiamo i cittadini ed i donatori in buona salute della provincia a recarsi al Centro Trasfusionale dell’ospedale Apuane, a quello dell’ospedale di Pontremoli ed a quello dell’ospedale di Fivizzano, per donare sangue”.
E’ l’invito della direttrice del Servizio Trasfusionale di Massa Carrara Anna Baldi che prosegue così: “Negli ospedali il sangue è una necessità quotidiana; ogni volta che si verifica una carenza di sangue diventa drammatica non solo la gestione di eventi eccezionali come i disastri o gli incidenti, ma anche e soprattutto la quotidiana attività sanitaria che coinvolge la maggior parte degli interventi chirurgici, di alta specialità della cardiochirurgia, l’attività del pronto soccorso, le terapie oncologiche contro tumori e leucemie, le anemie di carattere medico, i trapianti di organo e di midollo osseo”.
Si può donare dal lunedì al sabato compreso e all’ospedale Apuane anche la seconda e la quarta domenica del mese e quindi il 28 gennaio.
Per non dover effettuare attesa si può prenotare la donazione alla propria associazione di riferimento – AVIS e FRATRES – o direttamente al Centro Trasfusionale dell’ospedale Apuane (0585/498236-498235); ai Centri Trasfusionali di Pontremoli (0187/462225) e di Fivizzano (0585/940232) dalle ore 11 alle ore 13.
“Altrettanto importante – chiude la dottoressa Baldi – è la donazione di plasma. Infatti il plasma donato serve per i pazienti che vanno incontro ad importanti interventi chirurgici, come gli interventi al cuore, per le emergenze emorragiche del pronto soccorso, per i pazienti in terapia intensiva, o ancora per la produzione di molti farmaci salvavita, come i fattori della coagulazione o le immunoglobuline. Donare il sangue e il plasma è un modo concreto di esprimere la solidarietà verso il prossimo, perché donare salva davvero la vita ai pazienti”.