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Disastri ambientali e global warming: a Massa-Carrara fa sempre più caldo

Dai dati sugli ultimi 117 anni elaborati dall'European Data Journalism Network risulta che nella provincia apuana l'aumento di temperatura è stato di 1,182 gradi, uno dei più alti a livello nazionale

Era il 5 novembre 2014 quando Carrara fu sommersa dalle acque del torrente Carrione, un disastro per la città del marmo e in particolare per le frazioni di Marina e Avenza (come mostrato dal video allegato all’articolo). Una settimana fa, invece, un’altra tempesta si è scatenata sulla provincia di Massa-Carrara, dalla Lunigiana alla costa, che ha causato ingenti danni di cui si sta ancora facendo la conta.

Piazza Menconi completamente sommersa dall'alluvione del 5 novembre 2014

Gli esperti attribuiscono questi disastri ambientali ai cambiamenti climatici in atto e più nello specifico al surriscaldamento globale. Un “global warming” che ha toccato a pieno titolo anche la provincia apuana, dove fa sempre più caldo.

Infatti dai dati sugli ultimi 117 anni elaborati dall’European Data Journalism Network (una rete per il giornalismo basato sui dati che raccoglie diverse testate e organizzazioni europee) e riportati nel report “One degree warmer” risulta che a Massa-Carrara nel XX secolo i giorni caldi, ovvero quelli con una temperatura superiore ai 27 gradi centigradi, erano 0,67. Con il nuovo secolo si è passati a 3,72 giorni. Una differenza di 3,05 giornate calde. I giorni freddi, invece, quelli con una temperatura inferiore a -1 grado, erano invece 6,84. Dal 2000 in poi sono diventate 2,50, con una differenza di -4,34 giornate gelate. Il raffronto tra questi dati è fatto tra la situazione nel secolo scorso e quella dei primi 17 anni di quello attuale.

Per quanto riguarda le temperature, nella provincia apuana, nel XX secolo la temperatura media è stata di 12,65 gradi, mentre negli ultimi 17 anni ha raggiunto i 13,83 gradi. Si tratta di un aumento di 1,182 gradi, uno degli aumenti più alti a livello nazionale: su 54 città italiane prese in esame il nostro territorio risulta al 13esimo posto, subito dietro Milano.

Nella vicina La Spezia, invece, il surriscaldamento registrato è stato molto più alto: tant’è che la città ligure risulta al quarto posto in questa “classifica” del surriscaldamento con una differenza di temperatura di +1,23 gradi.

Non è un caso che in Italia, l’aumento delle temperature medie abbia riguardato soprattutto le città del nord. Il record spetta a Pavia, dove l’aumento è stato di 1,29 gradi. Quello più contenuto ha riguardato invece Cagliari, dove ci sono appena 0,3 gradi in più rispetto al secolo scorso. A Roma l’aumento è stato di 1,03 gradi, a Milano di 1,19, a Torino di 0,94. Ancora, a Firenze di 1,17 gradi, a Napoli di 0,68, a Palermo di 0,6.