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Confartigianato: "Per il rilancio delle imprese servono semplificazioni e flessibilità"

L'organizzazione commenta il decreto semplificazioni annunciato dal Governo

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“Un Decreto Semplificazioni presentato con la formula ‘salvo intese’ ci lascia oggettivamente perplessi. Perché in politica l’intesa è tutto e niente”. A sostenerlo è la dirigenza di Confartigianato Massa Carrara che aggiunge: “Così aspettiamo le intese prima di conoscere quali saranno le effettive misure per il rilancio del paese, per la tanto attesa ‘fase 2′ dell’emergenza Covid19. A oggi, com’era prevedibile, lo scenario è preoccupante per la nostra economia, addirittura apocalittico dal punto di vista occupazionale”.
A entrare nel merito dei numeri è il presidente Sergio Chericoni: “L’analisi degli ultimi dati dell’Istat rivela una marcata diminuzione dell’occupazione, gli effetti dei due mesi di lockdown sono pesanti come macigni. Tra febbraio e aprile gli occupati sono scesi ad un ritmo di 6.523 occupati in meno al giorno. Mentre tiene il lavoro dipendente permanente (-29 mila unità, pari al -0,2%) grazie ad ammortizzatori sociali e divieto di licenziamento, nei due mesi in esame il lavoro dipendente a termine perde 272mila occupati. Pesanti effetti anche sul lavoro indipendente che perde quasi centomila occupati (-97 mila, pari al -1,8%), dinamica sui cui influisce anche la forte riduzione delle nuove imprese”.
Crolla il lavoro e barcolla pericolosamente lo stesso tessuto imprenditoriale: “Il numero delle imprese artigiane è già calato in maniera sensibile – aggiunge il vice presidente Stefano Bellè –. In questi tre mesi di chiusura totale molti artigiani senza alcun sostegno al reddito sono andati in difficoltà e non sono stati pochi coloro che hanno ipotizzato di gettare la spugna e di abbassare definitivamente la saracinesca”. Dall’organizzazione la voglia di cambiare le carte in tavola e giocare una nuova mano in questa fase di supposto rilancio: “ma servono misure chiare e concrete”.
“L’apice della contrazione deve ancora arrivare – sostiene il direttore Gabriele Mascardi – ma l’entità dipenderà dalle misure di sostegno che verranno introdotte dal Governo nei prossimi mesi. Quanto fatto con il Decreto Rilancio era positivo ma ancora troppo poco”.
“Per arginare la crisi delle piccole e medie imprese servono massima semplificazione e flessibilità, – conclude Chericoni -. E’ intollerabile subire un ulteriore stop economico imposto dai freni della burocrazia. Pensiamo ad esempio alle somme stanziate dal governo per le imprese che non arrivano, agli ammortizzatori sociali che si perdono nei meandri della contabilità. Se Decreto Semplificazione deve essere, che lo sia per davvero. E’ questa l’unica intesa che salviamo”.

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