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«No all’accorpamento dei distretti sanitari di Massa-Carrara e Versilia»

Il grido d'allarme arriva dal Comitato Salute Pubblica che scrive una lettera ai sindaci Persiani, De Pasquale e Lorenzetti: «A rischio la nostra salute»

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«No all’accorpamento dei distretti sanitari di Massa-Carrara e Versilia. Le istituzioni locali devono difendere il territorio e salvaguardare la salute». Il grido d’allarme è del Comitato Salute Pubblica di Massa-Carrara che scrive una lettera aperta ai sindaci di Carrara (Francesco De Pasquale), Massa (Francesco Persiani) e Montignoso (Gianni Lorenzetti). La riportiamo di seguito.

Il Sole 24 ore ha pubblicato la scorsa settimana una classifica sulla “Salute in Italia”. Vari sono stati i parametri presi in considerazione per stilare la graduatoria e i risultati per la nostra provincia sono deludenti, per non dire devastanti. Su 107 Province, la nostra si è classificata al 101esimo posto.
Siamo quindi fanalino di coda in Italia e “meravigliosamente” ultimi su base regionale.
La Toscana “brilla” per l’alta percentuale di province inserite negli ultimi posti della graduatoria,
con buona pace di chi continua, nonostante i disastri siano sotto gli occhi di tutti, a declamare le
meravigliose virtù e gli straordinari livelli dell’assistenza sanitaria toscana (leggi Rossi e Saccardi).

La nostra provincia ha subito una devastante politica di tagli al Servizio Sanitario Pubblico, con una drastica riduzione di Stabilimenti Ospedalieri, l’accorpamento di Servizi e Reparti e il taglio dei posti letto. Al momento della riforma della Sanità Regionale targato Rossi/Saccardi era stato promesso l’incremento dei Servizi Territoriali che non solo non ha avuto luogo, ma i servizi stessi sono stati drasticamente tagliati in mezzi, strutture e personale. I risultati sono ormai incontestabili. Gli unici beneficiari di questa politica scellerata sono stati i Direttori Generali, anzi la Direttrice Generale, e i suoi diretti sottoposti, sanitari e amministrativi che si sono autopremiati per avere tagliato indiscriminatamente i servizi.
Ma la riduzione del personale, la diminuzione dei servizi, l’allungamento delle liste d’attesa, hanno un unico tangibile risultato: la diminuzione drastica della prevenzione, minori controlli e la rinuncia alle prestazioni sanitarie da parte di chi non si può permettere di rivolgersi al privato in alternativa ai lunghi tempi di attesa del servizio pubblico. Cioè, detto in poche, pochissime parole: un danno alla salute del paziente/utente. Questo non è tollerabile! Le politiche sanitarie regionali hanno ormai ben evidenziato quello che ci riserverà il prossimo futuro se non ci sarà a breve, a brevissimo, un cambio di strategie: la Salute dei cittadini diventerà un optional del quale ne usufruirà solo chi se lo potrà permettere.

Solo i cittadini/pazienti/utenti possono cercare di opporsi a questa deriva. I cittadini che dovrebbero essere i soli ad avere potere decisionale essendo i veri, unici finanziatori della Sanità Pubblica e dei suoi manager, visto che i lauti stipendi e premi che si elargisce chi amministra derivano solo ed esclusivamente dalla fiscalità generale, quindi dalle tasse dei cittadini.

I cittadini hanno il diritto dovere di chiedere alle istituzioni locali la difesa del territorio e la
salvaguardia della salute. I sindaci sono l’autorità sanitaria locale e hanno il dovere di difendere la salute dei propri cittadini, contrapponendosi agli indirizzi dettati dai vertici delle ASL e della Regione, se necessario anche in modo eclatante per esempio sfiduciando i rappresentanti delle Aziende Sanitarie. Chiediamo ai nostri sindaci un atto di coraggio!

Non c’è più tempo, dato che entro la fine del 2021 si parla di accorpare il Distretto Sanitario
di Massa e quello di Carrara, con ulteriore diminuzione dei servizi e dispersione di risorse umane e
di mezzi su un territorio che vedrà raddoppiata l’utenza nel giro di una notte. Inoltre abbiamo notizia che addirittura in ambito regionale si stia facendo pressione, nell’ottica dell’economia di scala, per accorpare poi la costa, cioè Massa-Carrara e Versilia, dal 2022 in un unico distretto sanitario. Per il momento sono solo voci, ma si sa che due o più indizi fanno una prova. E di indizi sulle scelte Regionali sulla Sanità Toscana ce ne sono a decine.

Rivolgiamo quindi un invito accorato alla cittadinanza e alle istituzioni che la rappresentano a fare sentire forte e chiara la voce del dissenso, non accontentandosi delle vaghe risposte che arrivano dai vertici dell’Azienda Usl Nordovest Toscana.

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