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Lavello, di nuovo cattivi odori nei pressi dell’impianto

I residenti in Partaccia da oltre un mese convivono coi miasmi: «Non abbiamo certo intenzione di trascorrere un’estate come quella dello scorso anno»

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Di nuovo cattivi odori nei pressi dell’impianto di depurazione Lavello 1. Nonostante la denuncia alla Procura della Repubblica e le continue segnalazioni da parte del comitato apuano ambiente e salute che hanno portato al sequestro dell’impianto Lavello 1 nello scorso febbraio. Il campionamento delle acque reflue, realizzato dalla Capitaneria di Porto in collaborazione col personale del laboratorio analisi del Comando generale del corpo delle capitanerie di porto, ha evidenziato in prossimità dello scarico il superamento in più occasioni dei valori limite di azoto ammoniacale, tensioattivi totali, solidi sospesi totali e cloro attivo libero.

La procura ha poi fatto scattare i sigilli all’impianto di depurazione. La vicenda era stata seguita in prima persona dall’ex procuratore Aldo Giubilaro. La fauna sembra essere lentamente tornata a popolare il Lavello: ieri giovedì 20 giugno erano visibili molti muggini, qualche anatra e altri volatili. Tuttavia, in prossimità dell’impianto di depurazione l’acqua era torbida, color marrone, e in particolare lungo via Lavello e via Baracchini il puzzo era nauseante. Secondo Paola Del Freo che risiede nei pressi dell’impianto, lato Massa, non è solo da ieri che il tanfo appesta i residenti: “Lo sentiamo tutti i giorni da un mese. S’intensifica nelle ore centrali, col caldo; quando diventa più lieve lo avvertiamo appena, assuefatti come siamo. La scorsa notte una mia vicina si è svegliata intorno alle 2.30-3 e ha sentito il rumore di un’enorme quantità d’acqua che veniva riversata nel fosso. Come facciamo a capire se di notte qualcuno sversa scarichi abusivamente nel Lavello? Senza telecamere è impossibile. Noi abitanti di via Lavello e via Baracchini chiediamo che il problema venga immediatamente risolto. Non abbiamo certo intenzione di trascorrere un’estate come quella dello scorso anno. C’è di mezzo la stagione balneare, rischiamo che qualcuno si ammali con una proliferazione di alghe incontrollata come quella dello scorso anno. Per questo mi sono messa in contatto con Veronica Ravagli, l’assessora all’ambiente a Massa.”

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