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Ambulanze senza medico, gli infermieri: i cittadini stiano tranquilli

Il consigliere regionale Marchetti (Fi): «Non cadiamo nei tranelli del ‘divide et impera’ funzionale solo a chi taglia»

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I cittadini stiano tranquilli, la loro salute è garantita anche senza medico sull’ambulanza. In estrema sintesi è questo l’intervento del sindacato degli infermieri NurSind. La polemica era scoppiata quando i sindacati dei medici avevano denunciato che per la stagione estiva le ambulanze nella zona della Partaccia non saranno dotate di medico.

«In questi giorni – fanno sapere gli infermieri – stiamo assistendo ad un vero e proprio attacco mediatico e pretestuoso contro gli infermieri del 118 da parte di alcuni sindacati medici, i quali hanno come unico scopo quello di creare confusione e paura nei cittadini. NurSind oggi invece sceglie di parlare di appropriatezza. Gli infermieri del 118 sono tutti professionisti con competenze specialistiche acquisite in anni di formazione. Le ambulanze infermieristiche sono presenti in tutti gli stati più evoluti dell’Unione Europea, nonché fortemente raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 118 di Massa e Carrara, da oltre un anno, ha vissuto un’importante riorganizzazione. Il medico è uscito dalle ambulanze ed è salito sull’auto medica insieme ad un infermiere. Ad oggi, dopo un anno, aggiungere un’ambulanza infermieristica è una scelta corretta poiché va ad ampliare l’offerta assistenziale del sistema 118. Tale assistenza viene erogata secondo il criterio dell’appropriatezza, al fine di offrire ad ogni cittadino un’assistenza adeguata e fornita dalla figura professionale più idonea. Concludendo possiamo affermare che creare paure non serve a nessun cittadino, e mette in difficoltà i professionisti infermieri che hanno il diritto di lavorare in totale sicurezza. NurSind si schiera con gli infermieri e pensa che l’istituzione dell’ambulanza infermieristica sia una garanzia per la salute dei cittadini. Ciò che ci rammarica è il fatto che ad incutere paura ed insicurezza sia chi, invece, dovrebbe avere come primo obiettivo il contrario».

Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti che dice: «Non cadiamo nei tranelli del ‘divide et impera’ funzionale solo a chi taglia». «Sull’emergenza urgenza territoriale e gli assetti del 118 i litigi tra professionisti sono utili solo a spostare l’attenzione dal problema, che è quello dei tagli al servizio. Non cadiamo nei tranelli di un divide et impera funzionale solo a creare una cortina fumogena in cui trova riparo chi sta usando le forbici. Meglio lavorare tutti insieme contro il depotenziamento che oggi colpisce una categoria professionale, domani magari un’altra e, comunque, sempre i cittadini bisognosi di soccorso»: parte dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti l’appello a chi opera nel sistema dell’emergenza-urgenza territoriale in Toscana a concentrare l’attenzione sull’obiettivo che, secondo Forza Italia, deve essere quello di «preservare il tenore del servizio per qualità e quantità». «Alcune cose le sappiamo: che presto dovremo passare al numero unico 112 per le emergenze e che la giunta regionale starebbe procedendo alla riorganizzazione dell’emergenza urgenza territoriale. Su che basi? Pensa di creare un’Agenzia come più volte sussurrato? Prevede rimodulazioni funzionali? Tagli di postazioni? Quanti? Quali? Dove? Non viene detto», osserva Marchetti. «E’ ovvio che in questo vuoto di prospettiva la tensione salga sia tra gli operatori, professionisti del soccorso e non, sia tra le comunità locali. Ma non cadiamo – ammonisce Marchetti – in questo tranello mettendoci a litigare fra parti in causa, perché ciò serve solo a chi sfila, taglia e sottrae a nascondersi nella confusione. E invece è la chiarezza strategica quella che vogliamo e che dobbiamo rivendicare a gran voce tutti insieme in quanto toscani, prima che come medici, infermieri, volontari, utenti si spera il meno possibile ma tant’è…». Medici, infermieri e volontari sono triplice vincente nel sistema del soccorso: «Ognuno ha proprie competenze e prerogative caratteristiche per le quali è formato», sottolinea Marchetti. «Ciascuna di queste figure è indispensabile a coprire un segmento del soccorso in emergenza e per questo – prosegue – si tratta di profili non interscambiabili né sovrapponibili. Non c’è nemmeno da discuterne: un’ambulanza senza medico perde un pezzo importante, così come perderebbe se a venir meno fosse l’infermiere o il volontario. Questo è il momento per salvaguardare il sistema. Possiamo farlo solo tutti insieme».

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