«Rinnovabili, vigili di frazione e meno tasse per Filattiera». Andrea Draghi si presenta
Il candidato a sindaco del centrodestra risponde alle domande della Voce Apuana: «Altro importante problema è il mancato risanamento della discarica, che provoca inquinamento nella sottostante piana, compromettendo le falde»
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Oggi a rispondere alle domande della Voce Apuana è Andrea Draghi, candidato a sindaco di Filattiera (Massa-Carrara) che ha presentato la propria candidatura a primo cittadino alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio. La sua lista è “Centro destra per Filattiera” ed è sostenuta dai partiti di centrodestra..
Innanzitutto chi è Andrea Draghi e cosa fa nella vita?
«Nato il 4 ottobre 1964, vivo a Filattiera e lavoro in ambito scolastico dal 1999. Attualmente lavoro come docente di sostegno all’istituto Pacinotti di Bagnone».
Che cosa l’ha spinta a candidarsi?
«La candidatura spettava per accordi con le altre forze politiche del centrodestra alla Lega, dopo che gli altri componenti Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano già espresso nelle tornate precedenti i loro candidati, senza peraltro che nessuno ponesse veti al nome prescelto. La Lega ha indicato il mio nome, considerando la lunga militanza, e io ne sono lusingato. Ho pensato che dopo molti anni di esperienza in vari settori importanti del terziario e nell’associazionismo, potevo mettere a disposizione dei miei cittadini e soprattutto dei giovani, dei quali penso di conoscere qualcosa, tenuto conto che faccio anche il docente nelle scuole professionali e tecniche, qualcosa di concreto, per il loro futuro. Non è più tempo di liste civiche dove ci si trova dentro di tutto e di più, dove si camuffano idee e progetti che non portano da nessuna parte, se non a facili maneggiamenti di denaro come è avvenuto in passato ed è sotto gli occhi di tutti. L’Italia e i nostri territori sono cresciuti quando gli schieramenti erano ben definiti e incastonati nei partiti politici, con tutti i distinguo del caso, ma con impegno sicuramente per una divisione equa della ricchezza e per il governo del territorio che provvedesse ai reali bisogni dei propri cittadini».
Perché i cittadini di Filattiera dovrebbero votare lei il 26 maggio?
«Perché Filattiera ha bisogno di una svolta, prima di morire del tutto. Tutti asseriscono che siamo seduti su un pozzo d’oro, ma nessuno cerca il filone giusto e lo mette a disposizione del bene comune. Soldi ne sono stati spesi moltissimi in questi lunghi anni, ma nessun centesimo ha portato benessere alla gente che abita Filattiera. Noi ne abbiamo le capacità e le professionalità, per farlo».
Qual è il problema più grande del suo comune?
«Lo spopolamento e l’oblio. La totale chiusura delle attività del terziario e di conseguenza del secondario e primario. Le amministrazioni che hanno governato, non hanno saputo ultimare un solo lavoro. Hanno creato secondo il vecchio sistema, un mucchio di opere, cattedrali nel deserto, fatiscenti e crollanti ancor prima di averle ultimate. Questo a scapito anche di un dissesto idrogeologico importante. Un altro importante problema è il mancato risanamento della discarica, che provoca inquinamento nella sottostante piana, compromettendo le falde come evidenziato dalle analisi del famoso pozzo costruito e inutilizzabile proprio a valle della discarica».
Qual è la sua ricetta per sviluppare il lavoro nel territorio del suo comune?
«Filattiera, come ho detto prima, ha prodotto negli anni, diverse opere pubbliche, che a oggi risultano fatiscenti o non utilizzate allo scopo per le quali sono state costruite. Abbiamo assoluto bisogno di sostegno alla viabilità, per garantire il pur piccolo presidio del territorio soprattutto di montagna. Incentivando la permanenza e il ritorno nei nostri borghi, attraverso forme di detassazione e con idee di sostegno alle esigenze energetiche di tipo rinnovabile. Ridiscutere con autorevolezza, con Autocisa affinché si possa arrivare alla creazione di un passo gratuito per la percorrenza autostradale dei cittadini delle province che hanno partecipato alla costruzione dell’autostrada negli anni Settanta. Massa, La Spezia e Parma e definire che all’interno del perimetro di queste province i residenti non pagano il pedaggio autostradale. Questo potrebbe essere un incentivo per far rimanere a Filattiera il Parco Nazionale e l’Anpil: non sono attrattive e non portano per quanto hanno preso dal nostro territorio, devono funzionare altrimenti devono decadere. Per farle funzionare abbiamo bisogno di capacità gestionale delle aree a parco, e noi l’abbiamo. Dobbiamo essere attrattivi e ampliare la ricettività, creare itinerari seri e relazionarci con i gruppi che formano i pacchetti turistici e turistici ambientali. Dobbiamo creare un’acqua del parco. Vogliamo discutere di Logarghena dopo i fallimenti totali fatti ad oggi. Filattiera Bizantina e il patrimonio archeologico attraverso un’università toscana, quella di Siena. Riapertura degli scavi e attrattiva per le crociere che attraccano alla Spezia e Carrara. Dobbiamo capitalizzare le dimore storiche, elencate in uno studio del Comune di qualche anno fa e rimasto carta straccia. Renderle ottimali ricezioni turistiche come per esempio Viceto. Dove prendere i soldi? I capitali si attirano se ci sono buone idee, e se si sa chi scegliere come interlocutore, non falsi personaggi che passano, promettono, fanno danni e poi spariscono. E alla gente non rimane nulla. L’Europa ci mette a disposizione molte risorse, basta andarle a prendere. E non sperperarle. Tornare all’acqua pubblica gestita dal Comune. Gestione dei rifiuti con isole ecologiche e stop al porta a porta. Incentivare la produzione dell’energia rinnovabile famigliare. Fino ad oggi abbiamo pagato in bolletta i soldi che sono stati dati ai grandi gruppi industriali creati ad hoc per le pale eoliche o le centraline idroelettriche. Oggi si deve farlo ma a livello di singola abitazione che, come dicevo prima, mettono subito i soldi in tasca alla gente. Portando il costo energetico familiare a zero. Questo vale anche per il riscaldamento delle abitazioni. Il mio trascorso universitario mi ha permesso di poter studiare le varie forme per poterlo fare».
Altro argomento molto sensibile in questo periodo per i cittadini è quello della sicurezza pubblica: sono stati molti i vandalisimi e i furti segnalati in diverse zone della Lunigiana. Nel suo comune com’è la situazione ed eventualmente come si dovrebbe intervenire per garantire più sicurezza alla cittadinanza?
«Il nostro comune fortunatamente non subisce un attacco incisivo della criminalità. Ne ha comunque una parte che va calmierata e repressa. Una figura da istituire è sicuramente il vigile di frazione. Una figura che frequenta giornalmente i nostri paesi e recepisce le varie istanze degli abitanti. Una figura che può dare sicurezza agli anziani e reprimere eventuali piccoli furti. Per fare questo si deve ridiscutere anche con l’Unione dei Comuni delle deleghe sui vigili urbani».
Per quanto riguarda le infrastrutture/opere pubbliche, quali sono secondo lei le priorità per Filattiera? E dove pensa di trovare le eventuali risorse necessarie?
«Penso di avere già risposto con la domanda numero cinque».
Qual è il suo slogan per convincere i cittadini a votare per lei?
«Dopo anni di nulla è ora di togliere dall’isolamento Filattiera e riportarla nella posizione che merita. Io sono uno che gira molto l’Italia e conosce un mondo di persone, amministratori compresi, sarebbe ora di indirizzare i nostri rapporti con quelle cittadine del nostro paese che ci possono dare molto in termini di turismo e relazioni economiche. Usciamo dall’isolamento e affrontiamo il futuro con impegno e dedizione per i nostri ragazzi. Centro destra per Filattiera».
Ecco i candidati al Consiglio comunale della lista “Centrodestra per Filattiera”: Floriano Barbieri, Luisito Caldi, Maria Margherita Frosciano, Elso Pagani, Emanuele Pagani, Elisa Terenzoni, Gianpiero Zani.