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Sparatoria di Pontremoli, preso il responsabile: ecco com’è stato trovato

Il 37enne si trova in stato di fermo per tentato omicidio a scopo di rapina. Tutta la storia

Per il bandito di Pontremoli è finita la corsa. L’arresto del 37enne in fuga è avvenuto intorno alle 14 di oggi. Ieri sera l’uomo aveva raggiunto il casello all’uscita dell’A15 a bordo di una Mercedes classe B rubata; aveva indosso una maschera da teschio e imbracciava un fucile a canne mozzate. Ha aperto il fuoco contro il casellante, mancandolo e colpendo il tetto; poi ha accelerato, ha sfondato la sbarra ed è sgommato via. È ormai sicuro che abbia sparato per uccidere: si trova attualmente in stato di fermo per tentato omicidio a scopo di rapina. Per fortuna il casellante ha avuto la prontezza di ritrarsi rapidamente, schivando il colpo che altrimenti l’avrebbe stroncato. Invece è rimasto illeso ed è stato “solo” ricoverato in stato di shock. Ecco tutte le tappe dell’operazione lampo che han portato all’arresto del fuggitivo.

La testimone chiave
L’autore della sparatoria era incensurato. Il casellante ha raccontato che l’uomo, dopo essersi avvicinato, non avrebbe proferito parola. Il viso era occultato da una macabra maschera da teschio. Nessuna parte del suo corpo era visibile, nemmeno le mani. Mancava dunque un qualsiasi elemento che potesse favorire la sua identificazione. Nella tarda serata di ieri, nella frazione Casa Corvi è stata ritrovata la Mercedes nera rubata a un professionista pontremolese. Una testimone ha notato un movimento sospetto: una Ford Fiesta bianca che parcheggiava accanto al Mercedes. Andava e veniva più volte dal medesimo punto, quasi vi fosse uno scambio di autisti.

La Fiesta bianca
La stradale ha continuato instancabilmente la caccia all’uomo. Pontremoli è stata perlustrata, Zeri battuta al palmo; gli agenti sono arrivati fin quasi al Cerreto. Lo hanno cercato per tutta la notte, pronti al conflitto a fuoco. È stata la segnalazione relativa alla Fiesta bianca a metterli sulla strada giusta. Non avevano un numero di targa, però. Per fortuna una pattuglia ha avvistato il mezzo dell’area dov’era stata rinvenuta la Mercedes. A quel punto è stato un gioco risalire all’intestatario, che abitava poco lontano.

L’accerchiamento e l’arresto
La casa del sospetto è stata individuata. All’ingresso erano state installate delle telecamere. la polizia ha dapprima accerchiato l’abitazione; poi, con la scusa di controllarle, ha chiesto all’uomo di uscire di casa. Lui ha ubbidito: era estremamente nervoso e agitato, ma appena emerso all’esterno è stato subito immobilizzato. Nella sua casa sono stati ritrovati gli indumenti che indossava al momento dell’arresto: la maschera da teschio – un macabro accessorio di carnevale – la felpa verde. Insieme c’era anche il ricco bottino di tutta una serie di furti. L’uomo aveva cambiato spesso lavoro negli ultimi tempi, prima di dedicarsi ad un’attività evidentemente più redditizia, ma anche molto, molto più rischiosa.

La seconda arma
È stato il sospetto stesso a confessare e a condurre gli agenti presso il luogo dove si trovava l’arma utilizzata per la sparatoria, un fucile a canne mozzate. L’arma è risultata rubata. In serata avrebbe parlato alla polizia dell’esistenza di una seconda arma nascosta altrove. Le indagini, pertanto, proseguono.