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Siccità, le dighe di Teglia e Arlia per bagnare i campi della Val di Magra

Situazione critica, venerdì tavolo dal Consorzio di irrigazione e bonifica del Canale Lunense

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A questo giro la siccità non è la classica grana che, per quanto patema d’animo possa dare, è destinata a rimanere cosa altrui. Di altre zone, di altre regioni, di altra gente. Nossignore, il problema è anche sotto i nostri piedi, e sopra le nostre teste. Lo dimostra la lettera inviata oggi dal Consorzio di bonifica e irrigazione Canale lunense alle Regioni Liguria e Toscana, al Parco di Montemarcello Magra e Vara, all’Autorità di bacino, alle associazioni del mondo agricolo (Cia, Coldiretti, Unione agricoltori Cisl, Unione provinciale agricoltori), al Consorzio Albiano Ceparana e ai Comuni di Ameglia, Arcola, Aulla, Bolano, Carrara, Castelnuovo, Fosdinovo, Lerici, Ortonovo, Santo Stefano, Sarzana, Vezzano.

“Il protrarsi delle condizioni climatiche con l’assenza di precipitazioni – scrive nella missiva Massimo Morachioli, presidente del Lunense – sta mettendo a rischio la capacità di questo Consorzio di svolgere il servizio d’irrigazione garantito per la bassa Val di Magra oltre che per la piana di Albiano e Ceparana”. Spiegando “che le previsioni meteo non evidenziano precipitazioni consistenti sul medio periodo che consentano di migliorare la situazione in essere”, il geologo conclude la lettera convocato tutti i destinatari al numero 2 di Via Paci venerdì mattina, alle 11, per discutere sul da farsi per fronteggiare questa difficile situazione.

E un’idea c’è. Al momento il Consorzio sta infatti studiando una soluzione – con l’auspicio che il tavolo convocato per venerdì la accetti – che prevede il rilascio controllato dalle dighe di Teglia (nel Pontremolese) e Arlia (località fivizzanese famosa per il suo antico mulino). “Ciò consentirebbe di garantire il prosieguo della nostra attività istituzionale di irrigazione a supporto delle attività agricole della piana della bassa Val di Magra, nel rispetto dell’ambiente”, spiega Morachioli.

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