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Cassa ordinaria, cig e bonus autonomi: cosa ci aspetta?

Fra lentezze e burocrazie, tantissimi lavoratori attendono ancora i primi soldi, ma c'è a chi va meglio e a chi va peggio. Bonus più puntuali e per aprile e maggio nuove categorie di lavoratori saranno coinvolte

Solo 173.565 domande inviate all’Inps per la Cassa Integrazione in deroga. I dati nazionali che riportuiamo sono quelli del 3 maggio e di queste domande 85.046 sono quelle autorizzate e 29.600 ai quasi 58mila che ne avevano diritto. Gestita dalle singole regioni, la Cig è l’ammortizzatore previsto per tutti quei lavoratori delle aziende che non possono ricorrere alla Cassa ordinaria. E presenta un iter più complicato proprio perché, in base all’accordo firmato fra parti sindacali e datori di lavoro, sono gli enti locali, leggasi regioni, a gestirle per poi passarle all’istituto di previdenza: ogni regione insomma è storia a sé. Per ora la Cassa integrazione in deroga riguarda 9 settimane e con il nuovo Decreto Aprile, slittato a maggio, dovremmo assistere ad una proroga di altrettante settimane, arrivando dunque a lambire novembre 2020. Sta andando meglio agli altri lavoratori: i beneficiari della cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario sono 8 milioni, di cui 5,2 milioni hanno già ricevuto l’anticipo dalle aziende, mentre gli altri 2,8 milioni stanno per essere pagati.

Sempre parlando di soldi ai lavoratori, è nell’aria la conferma del bonus di 600 euro per i professionisti che hanno già percepito l’indennità relativa al mese di marzo. Mille euro a maggio, invece, dovrebbero andare a tutte quelle partite Iva che dimostreranno una riduzione dei redditi del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto al secondo bimestre 2019 oppure a quelli che avranno chiuso la propria attività prima dell’entrata in vigore del decreto. E questa volta dovrebbero essere coinvolti anche i lavoratori intermittenti, gli stagionali oltre a quelli del turismo e degli stabilimenti termali, i lavoratori occasionali e gli incaricati delle vendite a domicilio con più di 5 mila euro di giro d’affari. Confermata anche l’indennità per i lavoratori sportivi e per quelli dello spettacolo. La bozza del decreto di aprile completa il prontuario degli aiuti previsti per i liberi professionisti, sostegno partito con il dl Cura Italia che ha stanziato 3 miliardi per un bonus di 600 euro a favore di 5 milioni di partite Iva. Per il mese aprile, invece, il bonus andrà a coloro che se lo sono visto erogare dall’Inps per il mese di marzo. Attenzione: per richiedere il bonus del Cura Italia ci sarà tempo fino all’entrata in vigore del decreto e l’indennità non potrà essere cumulata con pensioni, mentre potrà essere goduta in aggiunta al reddito di cittadinanza ma con il limite complessivo fissato a 600 euro. Per i lavoratori dello spettacolo, il bonus sarà di 600 euro per entrambi i mesi e potranno goderne gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con due settimane di contribuzione nel 2019 e un reddito non superiore ai 35.000 euro.