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Carrarese, Maccarone: «Mi sento bene e voglio migliorare sempre di più»

«Qui a Carrara una sfida stimolante. Non dobbiamo avere paura di nessuno»

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Massimo, la tua prestazione domenica è stata impeccabile e i tifosi hanno premiato la tua grinta, a un certo punto del match, gridando a ripetizione il tuo nome. Come ti sei sentito in quel momento?
“E’ stato davvero bello perché quello è un coro che mi piace molto, me lo facevano sempre a Siena e mi è rimasto nel cuore. Sono soddisfatto soprattutto della prestazione personale perché a livello fisico ho passato un periodo non particolarmente brillante e, nonostante mi sia sempre allenato, negli ultimi tempi ho fatto un po’ di fatica. Non nascondo che arrivare in una piazza in cui la gente si aspettava tanto da me e non riuscire poi ad esprimermi al meglio mi ha infastidito. Sono contento adesso di star meglio e spero che le cose migliorino sempre di più”.

Negli ultimi 5 anni 4 stagioni in Serie A con la maglia dell’Empoli e una in Australia al Brisbane Roar. Quest’anno una nuova avventura qua a Carrara. Come ti senti calato in una realtà e in una categoria così diverse rispetto a quelle a cui eri abituato?
“Qua a Carrara i ritmi sono notevolmente diversi rispetto alla mia ultima stagione in Australia, dove ci allenavamo quattro giorni a settimana, e con un’unica seduta al giorno. Qui ci alleniamo quotidianamente e con doppia seduta, è anche per questo forse che non è stato facile abituarsi a livello fisico. Per quanto riguarda la piazza, quella di Carrara è simile alle realtà a cui sono sempre stato abituato. Non ho mai giocato in città particolarmente grandi. La differenza rispetto alla maggior parte delle mie esperienze passate, in cui ho quasi sempre lottato per la salvezza, è che quest’anno abbiamo un obiettivo importante. Vogliamo lottare fino in fondo per la Serie B è questo è senz’altro stimolante per una persona come me a cui affascinano molto le sfide”.

Tu e gli altri attaccanti più esperti siete dei punti di riferimento per i compagni di reparto giovani e promettenti. Come ci si sente ad avere questa responsabilità?
“Ci sono abituato e mi piace questo ruolo perché è bello contribuire a far crescere i giovani e aiutarli in base alle proprie esperienze passate. Anche io, quando ero più giovane, ascoltavo i cosiddetti “vecchietti” che mi dicevano cosa fare e cosa non fare. E’ giusto così. La cosa importante è portare sempre rispetto al giovane ed avere come unico obiettivo quello di aiutarlo. Lui deciderà poi se seguire o no i tuoi insegnamenti. Qui, ad esempio, ho trovato tutti ragazzi straordinari”.

Questo mix di giovani e “vecchi” sta funzionando perfettamente. Nel derby contro il Pisa infatti è venuta fuori ancora una volta tutta la qualità della Carrarese. Aver travolto per 4-1 una squadra costruita per le posizioni di vertice non può che darvi ancora più certezze e sicurezze sui vostri obiettivi…
“La vittoria ci ha dato sì la conferma che siamo una squadra forte ma, allo stesso tempo, ci ha fatto capire che bisogna avere lo stesso spirito, la stessa voglia di lottare su ogni palla anche in tutte le altre partite. Dobbiamo avere lo stesso atteggiamento di domenica anche quando siamo fuori casa, anche contro squadre meno forti, perché, giocando così, non dobbiamo avere paura di nessuno. Le sconfitte contro Olbia e Piacenza sono avvenute in situazioni particolari, ma dobbiamo accettare il fatto che possono capitare nel corso di una stagione episodi sfavorevoli. Quello che è importante è reagire da subito e ripartire con una mentalità da vincenti”.

Il prossimo avversario è il Pro Piacenza, reduce dalla sconfitta contro l’Albissola. Che partita ti aspetti al Leonardo Garilli?
“Mi aspetto una partita che è in mani nostre. E’ giusto guardare l’avversario, studiare come gioca, ma noi dobbiamo pensare prima di tutto a fare e soprattutto a imporre il nostro gioco ovunque andiamo”.

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