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Stadio dei Marmi, si profila il traguardo del 24 novembre

Lo spettro delle porte chiuse con Olbia e Albissola. De Pasquale: «Ce la stiamo mettendo tutta»

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Anche la partita con l’Olbia potrebbe essere giocata a porte chiuse. Nel consiglio comunale di Lunedì 15 il sipario si apre sulla questione stadio. Il sindaco De Pasquale prende la parola, ringraziando prima i tifosi per il tifo tranquillo di domenica e poi le forze dell’ordine. A tifosi e società il primo cittadino assicura: “La nostra amministrazione sta seguendo con la massima attenzione questa situazione.” E si chiede: “Avremmo potuto gestirla con maggiore prontezza ed efficacia? Forse sì. Ma chi parla di soluzioni semplici e veloci mente sapendo di mentire per mero interesse politico.”

Il vero “mea culpa” spetta però all’assessore Raggi, che esordisce: “Noi ci sentiamo responsabili per ogni filo d’erba che cresce in questa città.” E prosegue ricostruendo così la vicenda dello stadio: “A giugno 2017 ci siamo trovati un verbale di agibilità datato 2015 ma dopo pochi mesi ci è arrivata una lista di quasi 100 prescrizioni e un verbale di inagibilità dell’impianto. Sì, nel frattempo eravamo stati informatidella necessità di realizzare i varchi.”

La storia dell’impianto, secondo Raggi, dimostrerebbe che “dal 2005 al 2015 lo Stadio è sempre stato inagibile e aperto in deroga, nonostante un lungo elenco di difformità analogo a quello consegnatoci dalla commissione pubblico spettacolo. Nel 2015 è stato dichiarato agibile e tale è rimasto fino allo scorso settembre. A marzo 2017 la commissione sport ha effettuato un sopralluogo dal quale non sono emerse criticità gravi.”

La giunta era però a conoscenza del problema dei varchi. “Avevamo stanziato 200mila euro per realizzarli – commenta l’assessore ai lavori pubblici – abbiamo tardato ad avviare l’intervento? Sì, potevamo e dovevamo essere più veloci. Mi assumo personalmente questa responsabilità e chiedo scusa ai tifosi, alla società e alla città.” I varchi da soli però, sostiene Raggi, non avrebbero comportato la chiusura dello stadio, essendo la lista delle prescrizioni composta da poco meno di un centinaio di difformità. “Dire che dopo che lo stadio è stato dichiarato inagibile sarebbe bastata una deroga del sindaco per consentire l’ingresso del pubblico è una pericolosa semplificazione,” aggiunge.

A che punto siamo, dunque, oggi? “Le prescrizioni riguardanti l’incolumità sui luoghi di lavoro sono state adempiute. Mercoledì 17 ottobre il progetto di adeguamento sarà completato e sottoposto alla commissione competente. Questo è il primo passo per la riapertura al pubblico.” Il ritardo nella preparazione del progetto sarebbe avvenuto perché “i tecnici hanno avuto necessità di chiedere chiarimenti su alcuni interventi, solo a seguito di un confronto con le diverse autorità competenti è stato possibile mettere nero su bianco le opere.” Il traguardo previsto è quello 24 novembre. Dunque anche la partita con l’Olbia in calendario per il 21 settembre al Dei Marmi potrebbe essere giocata a porte chiuse; a rischio anche il match con l’Albissola previsto per il 4 novembre. Alla terza partita a porte chiuse gli azzurri rischiano l’esclusione dal campionato.

“Abbiamo sbagliato ad alimentare false speranze?,” si chiede Raggi, alludendo alla possibilità di un’apertura parziale dello stadio in deroga domenica 14. “Forse sì. Anche di questo mi assumo tutte le responsabilità.”

La minoranza esprime una posizione unanimemente critica rispetto alla gestione della vicenda stadio. “La teoria del fulmine a ciel sereno non regge – osservano Roberta Crudeli del PD – lo dimostrano un primo il primo documento del 15 settembre in cui i vigili del fuoco chiedevano la convocazione della commissione e il secondo 20 settembre in cui il dirigente del settore Guirardo Vitale informava di tale necessità la Giunta.” Sulla storia passata della struttura Crudeli commenta: “Se nel 2015 lo Stadio aveva l’agibilità, evidentemente, nel corso degli anni in cui si era giocato in deroga sono stati eseguiti i lavori che hanno consentito di ottenerla.” E fa un passaggio sulla questione manto erboso: “Nel 2013 veniva rinnovata la concessione alla Carrarese per 15 anni, la squadra ha rinunciato al contributo economico annuo scegliendo d’investirlo, per quell’anno, anche nella manutenzione del manto erboso.”

Anche Andrea Vannucci di Sinistra per Carrara interviene sulle contraddizioni della maggioranza: “Dite di esservi imbattuti in un problema insormontabile e poi riaprite lo stadio in due mesi? Sarebbe bastato metterci mano a luglio. Possibile poi che il sindaco non sappia cosa avviene in Comune? Nel carteggio vi si chiedeva di convocare la commissione: perché non l’avete convocata?”. A seguito di ripetute sollecitazioni il sindaco replica di aver ricevuto “due comunicazioni dei vigili e una risposta della Carrarese, risalente all’agosto 2017 in cui la società dice che sono state sanate tutte le richieste dei vigili del fuoco tranne quella della cosiddetta palestra.”

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