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Cave, Figaia (Cisl) scrive al Procuratore: "Grazie per portare a galla queste scomode verità"

"sembra di essere nell'ottocento americano dove alle regole si preferiva la Colt"

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Recentementeil Sig. Procuratore della Repubblica, Dottore Giubilaro, ha avutomodo di esternare alcune proprie valutazioni su alcuni argomenti cherivestono, per loro natura, un interesse pubblico collettivo e, perquanto ci riguarda, sindacale.

Specificatamente,parlando in una Commissione Parlamentare, ruolo assai importante ecoerente con l’alto servizio che rende alla comunità e che glicompete, in materia di marmo, ha usato toni forti ed anche ha auspicato una ripresa di volontà positiva da parte della collettività locale che egli vede in loco un po’ appiattita, assonnata, un po’standard anche per quanto riguarda la presa d’atto di ciò che accade intorno agli interessi legati al mondo del marmo. Mondo che appare sempre più come un ‘ far west ‘, luogo delle faccende si regolavano non certo diciamo con il dialogo.

Il marmo, il suo distretto, sono al centro degli interessi principali del Territorio. Anche Massa con l’entrata in funzione delle nuove tecnologie applicate ai macchinari necessari all’escavazione vedrà applicarsi ai suoi monti una sempre maggiore capacità di escavazione con conseguente impatti sulle montagne: paradossalmente Massa non avendo il grosso della presenza occupazionale del distretto per quanto appena detto vedrà un impatto sempre maggiore ed una ricaduta occupazionale molto ma molto minore. Per non parlare del traffico dei camions, senza una viabilità dedicata, come invece, con tanti problemi, e debiti, Carrara ha finalmente ottenuto.

La proprietà delle cave dovrebbe essere pubblica o almeno parrebbe; mi domandavo tempo fa: un monte può essere privato ? Ma alcune ‘buone’ cave sono state ‘acquistate’ con atti notarili nelle secolari distrazioni delle pubbliche amministrazioni locali che nella Patria di vari libertarismi hanno concretamente facilitato il padronato, che ha sempre spadroneggiato.

Carraraè stata perduta dalla sinistra perchè non ha capito che il marmo,interesse di pochi o di troppo pochi, ha creato un vulnus con laCittà, che non capisce perchè si debbano vedere le montagne calare, estrarre l’ ‘oro bianco’ a favore di pochi. O quantomeno i più sono fuori dai giochi. Questo io penso.

Ora la nuova Amministrazione dovrà redigire il Regolamento degli Agri marmiferi. Al limite un rinvio – visto che sono passati almeno 150 anni – può anche avere un senso, ma, poi, andrà fatto. E dovrà essere chiarita la faccenda dei beni estimati. C’è chi paga, chi non paga, chi ricorre, chi si attrezza: alla fine sarebbe bene almeno il minimo pagarlo e rendere alla collettività un rimborso parziale ma almeno sicuramente doveroso.

Il sindacato deve occuparsi anche e soprattutto delle problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ancora negli ultimi anni c’è stato un picco di mortalità nel mondo marmifero impressionante ( 7 morti ) legato alla mancata sicurezza, all’eccesso invece di sicurezza dei singoli che ci lavorano, a macchinari obsoleti opericolosi e da sostituire ed anche dicono tutti al ‘fato’ cioè al tributo che il monte esigerebbe, da sempre. La Regione ha messo inpiedi una sua struttura di controllo, provvisoria – temporanea, ma diimpatto almeno nel medio periodo.
Dice Rossi che a Prato questo modello ha funzionato. Mi domando visto che ci interpellano solo quanto accade una disgrazia se stanno andando avanti e quando hanno eventualmente iniziato, sempre che non informino i ‘ soliti noti ‘,sindacalmente parlando.

L’associazione industriali, che si è data una nuova strutturazione interna, sta parlando con un linguaggio a volte diverso, più prudente, cioè attenti alle difficoltà del contesto ed alla consapevolezza che continuare così potrebbe portare ad una situazione di non ritorno o comunque per loro non certo positiva. Vedremo: ma anch’essi ci devono mettere certamente qualcosa di più per uscire dal far west.

Come darle torto Sig. Procuratore della Repubblica ?

Morti sul lavoro, escavazione selvaggia, mancate verifiche dei piani di escavazione, alluvioni ( con morto a Carrara ) e sabbie, bacini deifiumi che esondano continuamente, tassazione specifica non riscossa per autodichiarata mancanza del presupposto e quindi proprietà contestata. Giro d’affari complessivo notevolissimo, carbonato di calcio invece che maggiori lavorazioni lapidee in loco.

Oro bianco. Insomma sembra di essere nell’ottocento americano dove alle regole si preferiva la Colt.

La Ringrazio dott. Giubilaro, lei che viene da fuori, per riportare continuamente a galla queste nostre scomode verità.

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