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Tar Cave, Rossi: "Vittoria per l’ambiente e per il lavoro"

Ieri una sentenza del Tar

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La cave delle Apuane ora devono rispettare le regole regionali che noi abbiamo voluto. È una vittoria per l’ambiente e per il lavoro“. Il presidente Enrico Rossi commenta con soddisfazione la sentenza del Tar della Toscana depositata ieri sera, con cui la prima sezione ha respinto il ricorso promosso da una società di escavazione delle Apuane contro il Pit-piano paesaggistico approvato dalla Regione d’intesa con il Mibac, riconoscendo la legittimità delle scelte operate dalla Regione con il Piano in riferimento all’attività di cava.

“Il piano paesaggistico della Regione Toscana era stato impugnato dai cavatori – ricorda Rossi – Ieri sera e’ stata pubblicata la prima sentenza del Tar Toscana. I ricorsi sono respinti e il Pit piano paesaggistico e’ legittimo nella disciplina dell’attività estrattiva. Sono legittimi il divieto di non cavare sopra i 1.200 metri, l’obbligo della valutazione di compatibilità paesaggistica, l’obbligo dei piani di bacino, la previsione dell’obiettivo della filiera corta. Insomma – conclude il presidente – è un piano legittimo che i cavatori devono rispettare. È stato un grande lavoro, che ora dobbiamo continuare”.

Positivo anche il commento di Vincenzo Ceccarelli, assessore a infrastrutture e governo del territorio, che tra le sue competenze ha anche le cave: “Questa sentenza è la conferma della correttezza e legittimità dell’azione della Regione, che non vuole penalizzare le attività di escavazione, ma con lungimiranza ha voluto introdurre nuove regole che comportano una lavorazione maggiormente compatibile e rispettosa di un ambiente unico e non riproducibile, cercando nel contempo di dare importanza al lavoro e di esaltare il valore aggiunto di una materia così preziosa come il marmo, attraverso una maggiore lavorazione in loco, volta anche ad accrescere l’occupazione. A questo punto – aggiunge Caccarelli – ci aspettiamo che tutti rispettino regole che sono semplicemente regole di civiltà, oltre che di corretta operatività”.

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