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Cave, il futuro nei Pabe, De Pasquale: «Risultato storico». I timori di Cgil e Legambiente

Quadrelli: «Evitare il blocco della lavorazione». Sansoni: «Non cambierà nulla con premialità invece di prescrizioni»

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I piani attuativi dei bacini estrattivi presto passeranno in Consiglio comunale: Mercoledì 22 sono stati presentati in Comune dal sindaco De Pasquale, il vicesindaco con delega al bilancio Matteo Martinelli e gli assessori Maurizio Bruschi e Sarah Scaletti. Leonardo Quadrelli, segretario della Fillea Cgil, ha espresso il timore che i ritardi possano bloccare la lavorazione e chiede un tavolo di confronto con le istituzioni: “Il 5 giugno è imminente, bisogna assolutamente evitare il blocco della lavorazione. Vorremmo sapere se i tecnici che si sono occupati della stesura dei PABE siano al corrente della perizia dei tecnici nominati dal tribunale in seguito all’alluvione del 2003”. Gli esponenti dell’associazione Codici hanno chiesto particolare attenzione alla sicurezza idrogeologica del territorio. Per Giuseppe Sansoni di Legambiente, nulla cambierà col nuovo quadro normativo: “Si introduce la premialità in luogo delle prescrizioni. Il riempimento delle cave dismesse sarà ancora consentito. La cave che producono più del 90% di detriti da 15 anni continueranno a lavorare. La percentuale della resa dei blocchi verrà diminuita del 25% rispetto al Praer. Tanti ingegni non hanno prodotto un vero cambiamento.” Soddisfatto invece il sindaco De Pasquale: “Un risultato storico. Attraverso i Pabe questa amministrazione vuole avviare il settore lapideo verso una nuova gestione, che concili paesaggio, ambiente, lavoro e turismo. Si tratta di un cambio di direzione che punta a uscire dalla monocultura del marmo ma che, è bene essere chiari, non può avvenire dall’oggi al domani. Noi vogliamo intraprendere con determinazione questa nuova strada. Per farlo abbiamo previsto, ad esempio, la massima tutela per crinali integri e sorgenti, la valorizzazione dei percorsi storici e turistici, dei sentieri della rete escursionistica ma anche incentivi alle aziende che creano occupazione e che contribuiscono al rilancio economico della nostra città o intervengono per migliorare la sicurezza idraulica del territorio attraverso opere “extra” ovvero che non spettano loro per legge. Questi Pabe non sono una meta, ma un punto di partenza in una direzione che per noi è decisamente quella giusta.” L’assessora all’ambiente Sarah Scaletti ha sottolineato che per la prima volta sono state inserite specifiche aree di tutela delle sorgenti e il tema dei ravaneti.

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