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La città in un videogame: ecco “Game Over Carrara”

Il suo creatore, Elvis Morelli, racconta: “Voglio portare il giocatore a interagire coi luoghi e con la storia carraresi”

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Piazza Alberica ricoperta di vegetazione, un centro storico post-apocalittico con palazzi in rovina dove si aggirano zombie famelici: non è un incubo, ma l’ambientazione horror di “Game Over Carrara”, il videogame che Elvis Morelli sta sviluppando in questi giorni al Lab0 di San Martino, un hub creativo specializzato in grafica, stampa 3D, fotografia, video-making, game developement e video-mapping. Qui, complice un fortunato passaparola su FaceBook, in questi giorni corrono a farsi fotografare persone che compariranno nel gioco nelle vesti di sopravvissuto o di zombie.

Come nella miglior tradizione del videogame horror, da Resident Evil a Silent Hill passando soprattutto per il fortunato The Walking Dead, apprendiamo che una catastrofe ha ridotto in questo modo la città, dove squadre di sopravvissuti si organizzano per combattere la minaccia. Il giocatore, affetto da una perdita di memoria, sarà soccorso dai sopravvissuti (i png, personaggi non giocanti), che gli faranno da guida in una Carrara irriconoscibile.
Protagonista assoluta del gioco sarà proprio la città coi suoi monumenti, le strade, le piazze: oltre a interagire coi sopravvissuti, per recuperare la memoria occorrerà rispondere a quesiti ed enigmi sulla storia e la cultura cittadina, raccogliere oggetti, interagire con l’ambiente circostante e dipanare la trama fino a giungere al segreto finale: la causa della catastrofe.

La particolarità del gioco starà proprio nella sua capacità di rompere la quarta parete: non si tratterà solo di un’avventura digitale, ma gli utenti saranno invitati a interagire fisicamente con la città. Il progetto prevede il coinvolgimento di esercenti e commercianti del centro: presentandosi nei locali affiliati, riconoscibili da un adesivo, il giocatore potrà sbloccare vari codici per acquisire punti o bonus utili ad arricchire il gioco e svelarne i misteri. E’ anche questo il senso di ‘Game Over Carrara’: passare dal virtuale al reale per rivitalizzare la città. Il titolo stesso è un gioco di parole tra “game over”, la formula che indica la fine del gioco, e “over Carrara”, gioco “sopra” Carrara.

“L’idea è nata dopo alcuni fotomontaggi realizzati in maniera ironica su un’ipotetica Carrara post-apocalittica e pubblicati su facebook – ha dichiarato Morelli – le foto hanno ricevuto molti consensi, tanto che ho deciso di sviluppare un concept per trasferire le mie ambientazioni in una narrazione più ampia. Ho scelto la forma del videogame non solo perché è il mio mestiere, ma soprattutto perché è una delle forme comunicative più attuali dei nostri giorni: non solo intrattenimento ma anche racconto, apprendimento, cultura, interazione. Nell’era digitale è più difficile mettere un libro nelle mani di un ragazzo che togliergli il tablet o il cellulare”.

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