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Gabbani, l’intervista a Carrara: «Vi spiego la mia profonda leggerezza»

Il cantante rivela a Saverio Tommasi: «Prima di Sanremo ero in crisi, stavo per lasciare la musica»

Un giorno a Carrara con Francesco Gabbani. Un’intervista diversa, originale, quella del bravo Saverio Tommasi di Fanpage.it, che ha accompagnato il cantante carrarese nei luoghi a lui più cari, dal negozio di strumenti musicali di famiglia dove lavorava alle cave di marmo. Si parte dalla “tana del lupo”, un appartamento a metà tra uno studio e una sala prove, dove Gabbani crea ed espone i premi e i riconoscimenti ricevuti: “Così mi ricordo che ho fatto anche queste cose,” scherza. Il suo sorriso è sempre magnetico.

Dopo la visita a piazza Matteotti, Saverio chiede a Francesco di spiegare la sua espressione “profonda leggerezza”: “È come un verso di Occidentali’s karma: «Comunque vada panta rei and singing in the rain». Prima viene la citazione di Eraclito, poi il richiamo a un film, per dire che in qualche modo andremo avanti”. Un altro esempio? “Tutti pensano che nella canzone «Tra le granite e le granate» io dica “estate”, invece faccio un gioco di parole: di dove siete, com’è che state, ci state bene? E state!, che vuol dire: stateci! Tutti si affannano a programmare delle vacanze che poi si rivelano deludenti. Le sofferenze più grosse vengono dalla disattesa delle illusioni che uno si crea”. Quante persone capiranno a fondo questi testi? “Sono ottimista, un buon 80%”.

Inerpicandosi con la macchina sulla strada tortuosa che conduce al bacino delle cave di Colonnata, Francesco spiega perché le montagne gli sono così care: “Ne sono attratto, mi piace l’idea di osservare dall’alto. Mio nonno mi portava a fare le passeggiate in montagna, con le immancabili focaccine coi fioroni (grossi fichi, ndr)”. La montagna è anche il luogo del raccoglimento, della riflessione. Gabbani, in effetti, non ha mai amato immergersi nella a movida di Marina di Carrara di sabato sera: “Preferivo venirmene in motorino su per le cave.” Da bravo artista, nutriva già da adolescente un’insoddisfazione verso il mondo: la sua prima canzone, scritta a 12 anni, s’intitolava «Questa vita qua io la voglio cambiare».

Il tour “Magellano” ha avuto un successo enorme, e il concerto del 20 Gennaio a Firenze si preannuncia un trionfo. Due anni fa, però, Francesco era in piena crisi: “Prima di Sanremo ho avuto un momento di dubbio. Ero stanco, mi ero reso conto che la mia passione era troppo dipendente da un risultato finale – il successo – che non arrivava. Avevo deciso che da allora in poi avrei fatto solo l’autore. Quando ho smesso di cercare il successo personale… ecco che è arrivato”.