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"Il laboratorio al museo": i gessi del Carmi restaurati in pubblico foto

Dal 14 al 29 marzo sarà possibile assistere alle operazioni sulle opere della gipsoteca dell'Accademia di Belle Arti di Carrara

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L’Accademia di Belle Arti di Carrara e l’Assessorato alla Cultura del Comune hanno presentato il progetto didattico “Il laboratorio al Museo”, grazie al quale durante il mese di marzo sarà possibile assistere presso il Museo Carmi di Carrara alle operazioni di restauro di alcuni gessi. Il progetto, curato dei docenti Luana Brocani e Carlo Sassetti, prevede la predisposizione di un laboratorio temporaneo, inserito nel percorso espositivo, dove verranno eseguite le ultime fasi di restauro su cinque tra le sculture in gesso esposte a piano terra di Villa Fabbricotti.

La testimonianza del lavoro di restauro, che da oltre un decennio l’Accademia di Belle Arti di Carrara svolge nei suoi laboratori sulle opere della Gipsoteca, sarà visibile nell’ambito della mostra “Carrara 1800/ 1850. Futuri maestri in viaggio verso Roma nelle collezioni della Gipsoteca”, allestita a piano terra del Museo da Giuseppe Cannilla con i testi critici di Marco Ciampolini.

«Già in fase di progettazione della mostra ci spiega l’Assessore- c’è stata da subito la volontà di mostrare l’Accademia all’interno de museo. Questo si è reso possibile attraverso un video che si trova in mostra, nel quale il professore di restauro intervistato durante i lavori ne spiega le caratteristiche, e attraverso un laboratorio di restauro che si svolgerà appunto dentro il museo.»
«Saranno eseguite le ultime operazioni del nostro restauro, quelle relative a piccole stuccature, integrazioni pittoriche di ammorbidimento e sbiancamento nella visione della superficie delle sculture -aggiunge Carlo Sassetti- abbiamo scelto questa parte finale perché meno impegnativa da un punto di vista della sicurezza e perché più affascinante all’occhio del visitatore e dello studente »

Il progetto, aperto a tutti, è rivolto soprattutto agli studenti delle scuole superiori, in particolare ai Licei d’Arte: i visitatori potranno assistere allo svolgimento di alcune operazioni di restauro condotte dagli studenti dell’Accademia sotto la costante direzione dei docenti di restauro, i quali illustreranno al pubblico le diverse problematiche della conservazione delle opere d’arte.
Il workshop vuole sensibilizzare i visitatori al rispetto e alla tutela del patrimonio culturale e al tempo stesso vuole presentare ai giovani degli istituti superiori le molteplici offerte formative dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, Istituzione di valenza internazionale per l’Alta Formazione per le Arti visive, che proprio questo anno si accinge a festeggiare i 250 anni dalla sua fondazione.

Questo nel dettaglio il calendario dei laboratori:
giovedì 14 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
venerdì 15 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
giovedì 21 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Carlo Sassetti)
venerdì 22 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Carlo Sassetti)
giovedì 28 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani)
venerdì 29 marzo, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 17.00 (prof. Luana Brocani).

I modelli in gesso che saranno oggetto di restauro sono:
“Agricoltore” 1853, di Ferdinando Andrei: l’opera è segnalata da Emilio Lazzoni come il Lavoratore. Si tratta del primo saggio del pensionato romano di questo scultore, allievo di Piero Marchetti e Ferdinando Pelliccia, che fu nominato socio onorario dell’Accademia nel 1855;
“Giovanni Battista”, 1820, di Luigi Bienaimé: il modello pervenne all’Accademia nel 1821 come saggio di studio del pensionato dell’autore a Roma. Il Battista è influenzato dalla produzione di Thorvaldsen nella cui bottega lavorò a Roma Bienaimé. Una delle traduzioni in marmo è conservata al Metropolitan Museum di New York;
“Leda col cigno” 1825 circa, di Giovanni Tacca: come la Venere dello stesso autore, anche questo modello fu donato all’Accademia nel 1874 dal nipote dell’autore Ariodante Casoni Tacca. L’opera rispecchia la cultura romana del terzo decennio dell’Ottocento;
“L’architetto Canina”, 1865, di Benedetto Cacciatori: l’opera in marmo, da cui fu tratto il calco, fu commissionata a Cacciatori dal Comune di Casale Monferrato, città natale di Luigi Canina, come monumento per la piazza S. Stefano dove ancora si trova;
“San Sebastiano”, 1855, di Giuseppe Lazzerini junior: il modello è segnalato da Lazzoni nella Prima stanza dei saggi dell’Accademia. L’opera sviluppa a grandezza naturale e con sensibilità romantica un tema molto frequentato non solo in scultura.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 335 1047450, email: museo.carmi@comune.carrara.ms.it, aperto da martedì a domenica con orario 10.00/12.30 e 15.00/17.30.

MICHELE AMBROGI

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