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Stadio, Zubbani: «basta chiacchiere. Riapritelo»

«Ora fare di tutto per riaprire al più presto lo Stadio della Carrarese».

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«Basta chiacchiere». Inizia così la lunga lettera aperta da parte di Angelo Zubbani rivolta alla cittadinanza e all’attuale amministrazione in risposta ai fatti legati allo stadio di Carrara. La riportiamo nella versione integrale qua sotto.

«La vicenda dello stadio, conferma, se ancora ce ne fosse stata necessità, l’assoluta incapacità di questa amministrazione di assumersi qualsiasi tipo di responsabilità politica e amministrativa anche di fronte ad atti ufficiali che la inchiodano senza alcun margine di dubbio, facendo risultare ancora più penosi i continui tentativi di addossare responsabilità ad altri come se non fossero già trascorsi diciotto mesi dall’insediamento dell’amministrazione grillina».

«Chiamate in causa le mie amministrazioni, come ormai prassi, mi limito a sottolineare che non occorrono affannose ricerche di archivio per dimostrare che dal 2015 in poi lo stadio ha ottenuto la piena agibilità e che l’attuale amministrazione ha ricevuto in dote uno stadio agibile e sicuro tanto da avere ospitato tutte le partite del campionato 2017/2018.
Prima dell’ottenimento della certificazione antincendio del 2015, pur nel rispetto delle prescrizioni emesse dalle varie commissioni e, nei tempi necessari per realizzare i numerosi e onerosi interventi necessari per ottenere il certificato prevenzione incendi, il Sindaco o un suo delegato hanno firmato ordinanze in deroga, atti previsti dall’ordinamento degli Enti Locali anche tenendo conto dell’interesse pubblico generale, sempre preventivamente trasmesse a tutti gli organi competenti, dopo avere valutato scrupolosamente che non sussistessero rischi per gli spettatoti e sempre con il conforto delle strutture tecniche comunali verso le quali ho sempre nutrito la massima fiducia».

«Tali decisioni non hanno mai messo a rischio l’incolumità di nessuno né sugli spalti né degli addetti ai lavori. Ho il sospetto che l’attuale sindaco e i suoi amministratori non sapessero nemmeno come è fatto il nostro stadio prima del loro elezione e forse proprio per questo non comprendono che il mutuo di un milione di euro per il rifacimento del manto erboso assunto allora direttamente dalla Società Carrarese con garanzie del Comune, non rappresentava un superfluo quanto vanitoso maquillage ma, al contrario, una necessità stringente dovuta all’usura di un terreno di gioco realizzato cinquanta anni fa che, se non completamente rinnovato (in erba o in sintetico) avrebbe sicuramente comportato l’intervento e l’inibizione all’uso da parte degli organi federali».

«È addirittura bizzarro che oggi si critichi il Comune per essere subentrato alla Società Carrarese dopo il fallimento della stessa, nel pagamento del mutuo contratto per il rifacimento terreno di gioco quando consiglieri allora di opposizione ed oggi amministratori al momento del voto in consiglio comunale si astennero anche prendendo atto che l’intervento dell’amministrazione aveva consentito una rinegoziazione del mutuo iniziale con un consistente risparmio rispetto ai tassi iniziali e facendo cessare la convenzione in atto con la Società. Ritengo sia inutile continuare ad agitarsi scompostamente e ancor meno lagnarsi dell’entrata “a gamba tesa” dei Vigili del Fuoco perché è passato un anno di totale inerzia dalla comunicazione inviata dagli stessi nel settembre 2017 che richiamava il sindaco alle sue responsabilità e quindi ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per intervenire utilizzando anche i mesi dell’ultima estate. Ormai la frittata è fatta e il danno di immagine è enorme: non si rimedia tagliando la testa al dirigente o al funzionario di turno. Ora indispensabile attivarsi presto e bene per risolvere le problematiche indicate dalla Commissione e per poter procedere in tempi brevi, alla riapertura, magari anche parziale, dell’impianto, ponendo fine alle ingiuste e costose trasferte degli sportivi verso altre città, consentendo alla squadra di tornare a giocare esprimendosi al meglio con il pieno sostegno e il calore di tutto il suo pubblico. Dopo essere riusciti a salvare faticosamente una storia calcistica centenaria e il proprio titolo a disputare un campionato professionistico i tifosi e gli appassionati hanno il sacrosanto diritto di esigere che l’attuale amministrazione, al di la delle sciarpe esibite occasionalmente, si renda conto del patrimonio di storia e di identità che la Carrarese rappresenta per la nostra Comunità e dedichi, da ora in poi, la massima attenzione allo Stadio senza ricorrere all’ormai insopportabile e puerile gioco del quotidiano scaricabarile».

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