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Pubblica assistenza, corsi da soccorritore ai ragazzi stranieri: consegnati ieri gli attestati

Un bell'esempio d'integrazione, in collaborazione con una cooperativa sociale. Barbieri: "Bellissima esperienza"

Ieri la Pubblica assistenza di Carrara ha celebrato la cerimonia di consegna degli attestati di idoneità a otto ragazzi ragazzi extracomunitari che hanno completato il corso per soccorritori di livello base. Da circa cinque mesi la Pubblica assistenza intrattiene una proficua collaborazione con la cooperativa “Giovani e comunità”, avente sede a Capannori ma attiva anche a Massa -Carrara, che si occupa appunto dell’integrazione delle persone in fuga dai propri Paesi (Congo, Gambia, Guinea, Pakistan) verso condizioni di vita dignitose.

“Il nostro obiettivo è impegnare i ragazzi nelle attività di volontariato – ha dichiarato Fabio Barbieri, responsabile della sezione di Marina di Carrara – attualmente 12 di loro operano come volontari nella nostra associazione. Otto hanno intrapreso è completato il corso di formazione per soccorritori volontari di livello base,svoltosi nella nostra sede con i nostri formatori nel sanitario. Altri quattro, giunti da poco, intraprenderanno presto lo stesso percorso formativo.”

Alla piccola e calorosa cerimonia di consegna hanno partecipatolo stesso Barbieri in qualità di responsabile alla formazione della pubblica ,la coordinatrice dei servizi su Carrara Sabrina Da Prato, la dottoressa Alessandra Landini, medico del 118, la presidente della cooperativa sociale Rossella Pinochi, e alcuni operatori che si occupano delle attività di tutorato. Ricordiamo in particolare Simona Cupisti che ha seguito i ragazzi in del corso.

Il presidente della Pubblica Assistenza di Carrara, Fabrizio Giromella, si è mostrato entusiasta dell’iniziativa, che ha dimostrato come la collaborazione tra Pubblica assistenza e cooperativa dia frutti eccellenti. “Abbiamo vissuto una bellissima esperienza – ha commentato Barbieri – sia per noi che per i ragazzi. Abbiamo dovuto superare l’ostacolo della lingua, ma ci siamo riusciti facendo squadra, ricorrendo all’aiuto degli allievi dotati di buona conoscenza dell’italiano e facendo traduzioni simultanee.”