LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Covid-19 e ragazzi, Grassi: "Piccoli sacrifici che li faranno crescere"

In merito alla particolare situazione che stanno vivendo i nostri ragazzi, pieni di energia ma costretti a stare tra le mura domestiche si esprime il coach della Rappresentativa Giovanissimi 2006

Più informazioni su

L’emergenza Coronavirus ha fermato il calcio e lo sport, comprese ovviamente le giovanili. In merito alla particolare situazione che stanno vivendo i nostri ragazzi, pieni di energia ma costretti a stare tra le mura domestiche, si è espresso mister Corardo Grassi, coach della Rappresentativa Giovanissimi 2006 che allena da oltre vent’anni tra scuola calcio e settore giovanile.

Mister tutto il calcio è fermo, compreso ovviamente quello giovanile. Tu che alleni le giovanili da anni, quanto può essere difficile per loro stare a casa? “Per chi si allena è molto difficile stare fermo: i “grandi” da persone responsabili si adatteranno perché il problema è palese, il difficile è farlo capire ai ragazzi. I ragazzi a casa smanieranno sicuramente, gli mancheranno allenamenti, partite. L’importante è che capiscano il momento e che non sono immuni dal Coronavirus”.

A prescindere dalla data del rientro alle attività, quanto pensi che a livello sociale e tra i ragazzi questa paura del contagio continuerà? “Secondo me se hanno paura del contagio è meglio, vuol dire che hanno capito la gravità del momento. Quando avremo l’ok, che tutto è passato, con allenamenti e calcio vero dimenticheranno in fretta”.

Cosa ti senti di dire ai ragazzi che sono a casa? “Vorrei dire ai ragazzi di rispettare le raccomandazioni dei media, che giustamente ci bombardano tutti i giorni, evitare di fare gruppi, stare in casa, insomma sentirsi partecipi al progetto “insieme ce la faremo. Sono piccoli sacrifici che li faranno crescere, soprattutto se dietro hanno una famiglia che li responsabilizza”.

Come potrebbero divertirsi allenandosi se non possono? “Ai ragazzi per divertirsi e non annoiarsi gli basta un pallone fra i piedi e fare esercizi da singoli. Studiare, guardare un po di televisione. Ripeto, molto dipende dalla famiglia”.”

Volendo essere ottimisti, cosa ci sarà di costruttivo alla fine di tutta questa storia? “Alla fine di questa storia saremo cresciuti tutti, grandi e piccoli. Il ricordarsi delle strade, delle città vuote, della paura passata, ci farà assaporare di nuovo la voglia di vivere. Per adesso siamo appena dentro il tunnel, ma quando vedremo di nuovo la luce sarà una liberazione per tutti ed una esplosione di felicità”

Vuoi aggiungere qualcosa? A quelli che utilizzano il PC vorrei suggerirgli di vedere cosa vuol dire essere intubati ed allora capiranno questo slogan: “MEGLIO ANNOIATI CHE INTUBATI”. Per un ritorno alla normalità bisogna stare in casa e insieme ce la faremo e ritorneremo a praticare il gioco più bello del mondo”.

Più informazioni su