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I pensionati Fenapi scrivono ai candidati: "Garantire ai pensionati il diritto di vivere con dignità"

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Il 44% dei pensionati vive in condizioni di semi povertà con una pensione inferiore a 1.000 euro lordi mensili. Il dato è davvero allarmante, ma ancora più lo è il fatto che nell’ultimo anno è cresciuto il numero dei pensionati che sono caduti nella povertà assoluta. Pensionati oltre i 65 anni che non dispongono dei mezzi necessari per accedere a beni e servizi considerati essenziali per vivere. Si evince come negli ultimi anni si siano allargate le condizioni di disagio sociale e di povertà tra i pensionati: anche quelli a reddito più basso, che teoricamente godono della piena indicizzazione dei loro trattamenti, hanno visto diminuire consistentemente il loro potere di acquisto.

È un dovere morale, oltre che costituzionale garantire ai pensionati che non hanno il minimo vitale il diritto di vivere con dignità. Non c’è più tempo per gli indugi. I provvedimenti finora presi sono serviti a ben poco. Occorre adeguare gradualmente i trattamenti minimi di pensione. E non può essere accampata la solita scusa delle mancanza di risorse. Come dice un proverbio: se una cosa si vuole, una strada si trova.

Ma occorrono anche efficaci politiche per i giovani. La disoccupazione giovanile è preoccupante.

Serve una riforma delle pensioni che possa consentire ai lavoratori di godersi una loro parte di vita sociale lasciando, nel contempo, spazio ai giovani per evitare loro mortificazioni e ricerca di anomale alternative. Occorre salvaguardare un patrimonio di professionalità, esperienze e conoscenze come quelle acquisite dai pensionandi e pensionati nel corso della loro attività lavorativa, da trasmettere verso le nuove generazioni creando un “sistema” di scambio di esperienze che permettano la creazione di nuove opportunità di lavoro innovative ma che tengano conto dei valori della tradizione.

Pensionati Fenapi Massa Carrara

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