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Persiani: «La cultura, motore di sviluppo. Ecco come la cambieremo»

Il candidato a sindaco di Massa del centrodestra: «Un assessorato supportato da un comitato scientifico»

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«Occorre una Rivoluzione nel modo di promuovere e sostenere la cultura a Massa. Ecco il nostro piano». Il candidato sindaco di Massa del centrodestra, Francesco Persiani, spiega la sua idea di cultura come motore di sviluppo della città. «La cultura – afferma – è un diritto fondamentale della persona, un diritto che crea comunità. Oggi a Massa ne vediamo poca. Crediamo che la cultura debba essere invece una delle chiavi di volta per risollevare la nostra città. Abbiamo un patrimonio di tutto di rispetto: luoghi, edifici, monumenti, ma anche tradizioni importanti, poco valorizzate dalle istituzioni. La promozione della cultura a Massa negli ultimi 5 anni, è stata totalmente inadeguata. Una città senza cultura (quella vera e fatta bene) è una città triste».

«Per questo – prosegue Persiani – abbiamo pensato ad un assessorato alla cultura che opererà ricorrendo al parere di un comitato scientifico. Già presi i contatti con un gruppo autorevole di studiosi che hanno dato la loro disponibilità a collaborare, gratuitamente, per il rilancio della cultura nella nostra città. Persone affermate, con competenze specifiche in altrettanti settori rilevanti sul piano culturale: arte e marmo, musica e spettacolo, teatro e tradizioni massesi, architettura e ambiente, poesia e prosa, storia locale. Un Comitato altamente qualificato che insieme all’Assessorato si occuperà di promozione e programmazione della cultura, senza pesare tuttavia sulle casse comunali. Un’idea concreta e attuabile da subito, che punterà ad una programmazione puntuale ed equilibrata di eventi, che saprà creare opportunità per tutte le zone della città, da quelle centrali a quelle periferiche, per una rinascita dei quartieri, dei borghi e dei paesi del nostro territorio. Un calendario di eventi annuale per avere finalmente anche vero un turismo culturale».

«Attueremo una pianificazione continuativa, realmente interessante, di eventi, iniziative, laboratori e spettacoli capace di attrarre pubblici differenti, giovani, adulti, bambini, le famiglie, sia quelle che abitano Massa, sia quelle che si fermano da noi per alcuni giorni. Oggi le possibilità per fare e per comunicare la cultura sono tantissime, con costi notevolmente più bassi rispetto al passato. Quanto fatto sinora non è adeguato. Si deve dire e far capire che la cultura non è un mero costo che incide sul bilancio di un’amministrazione comunale, la cultura, ben gestita, genera essa stessa ricchezza. Non solo in senso simbolico, educativo, sociale, ma anche in termini di vere e proprie entrate economiche. Per realizzare questo passaggio fondamentale nella gestione del patrimonio culturale massese opereremo per ripensare e riprogettare la promozione e la gestione dei nostri attrattori culturali. Per questo l’idea di un comitato scientifico. Ma anche:
– valorizzazione delle feste tradizionali che si svolgono ogni anno nei vari quartieri, borghi e paesi del territorio. Ci sono realtà come Borgo del Ponte o Antona (per citarne solo alcune) che organizzano iniziative molto belle per le famiglie, grazie ad una comunità che sta tornando ad essere viva. Bisogna arrivare a farlo ovunque».

Poi il candidato sindaco elenca le azioni che vorrà intraprendere:
– più dialogo con le associazioni del territorio che si occupano di promozione della cultura e dell’arte, coinvolgendole proprio nel ripensare le forme della fruizione culturale (per esempio, non solo per i residenti, ma anche per i turisti).
– nuovo coinvolgimento dei giovani e delle scuole di ogni ordine e grado, proprio in termini di riprogettazione di laboratori tematici innovativi di avvicinamento delle nuove generazioni alla cultura.
– interventi di marketing culturale applicati anche al merchandising museale, con forme innovative di promozione rispetto a diversi pubblici di riferimento.
– progetti di fundraising e crowdfunding a supporto di specifiche iniziative culturali.
– ricerca e utilizzo dei fondi economici disponibili per la cultura. Non solo grandi bandi, ma anche progetti mirati, per esempio, quelli per l’aggiornamento professionale del personale museale finalizzato all’ampliamento delle conoscenze sulle nuove modalità di relazione con i pubblici, anche alla luce della necessità di allargare la fruizione delle risorse culturali
– sviluppo di progetti e percorsi finalizzati ad avvicinare la cultura alle persone con disabilità.
– Comprendiamo l’importanza di grandi opere di riqualificazione (come potrebbe essere la ristrutturazione di Palazzo Bourdillion, a proposito sono almeno 15 anni che se ne sente parlare) ma ritengo che la cultura implichi un sistema più ampio, una visione che sinora a Massa è mancata.

«Dobbiamo prendere atto – conclude Persiani – che ci sono realtà anche molto più piccole di Massa che si sono rimboccate le maniche e ora producono eventi culturali stabili con fatturati di milioni di euro».

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