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Sanac, Persiani: «Inascoltati, manifesteremo a Roma»

Il sindaco di Massa interviene per esprimere tutto il suo disappunto: «Ho scritto al ministro Patuanelli, Di Maio non ci aveva degnato di una risposta»

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«Siamo stati inascoltati, manifesteremo a Roma». Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, interviene nuovamente sul caso della vertenza Sanac per manifestare tutto il suo disappunto rispetto le ultime vicende che riguardano l’azienda massese. Riportiamo di seguito l’intervento integrale del primo cittadino di Massa.

Massa non può permettersi di perdere un’azienda sana come Sanac spa che da sempre ha una produttività alta e questo grazie agli operai che hanno mantenuto e continuano a mantenere alti i livelli e la qualità. L’ho sempre detto e continuerò a dirlo finché sarà necessario. La città di Massa non può e non deve permettere che altri 120 lavoratori e le loro famiglie siano messe in difficoltà da una politica nazionale che non fa gli interessi dei suoi cittadini. Ho promesso loro che non sarebbero stati soli ed è per questo che non ritengo più tollerabile il silenzio sulla vertenza Sanac. Non è ammissibile né tanto meno giustificabile che in tutti questi mesi non si sia riusciti ad avere un’interazione ufficiale né con il Governo né con i responsabili di Arcelor Mittal: la vita delle persone vale molto più di screzi ed impegni politici. Non mi bastano più proroghe o perdite di tempo, l’unica cosa che deve palesarsi è un degno piano industriale che non solo permetta la totale salvaguardia del battente occupazionale ma che altresì valorizzi lo stabilimento di Massa e gli dia una prospettiva di lunga durata.
Come amministrazione stiamo facendo il possibile, ma evidentemente non basta e visto che non sembrano esserci in programma convocazioni di tavoli a Roma, al prossimo incontro istituzionale convocato in provincia coinvolgerò tutte le parti in causa per un presidio a Roma, di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico. Visto che la voce della nostra città non viene ascoltata da qui, proporrò di portarla direttamente a Roma.
Come sindaco di Massa sono pronto a scendere in prima linea con la fascia tricolore in difesa di Sanac e dei lavoratori che sono prima di tutto concittadini e mi auguro che tutti vogliano seguire l’amministrazione massese in questa battaglia. Proporrò questa soluzione al tavolo provinciale affinché non si spenga, ma al contrario si ravvivi la richiesta del già troppo martoriato territorio apuano di essere ascoltato. Qui parliamo di dignità di un territorio. E’ nostra intenzione muoverci ed andare al Ministero per ricordare al Governo quanto sia importante il destino dei lavoratori di Sanac e dei cittadini massesi, elemento di cui a Roma sembrano essersi dimenticati o di cui si sono evidentemente disinteressati.
Gli operai Sanac, dopo la manifestazione di martedì mattina, hanno avuto garanzie sul pagamento della cassa integrazione, ma il punto focale della vertenza resta il tavolo al Governo che riunisca tutte le parti interessate, soprattutto la parte politica con i vertici di Sanac e Arcelor Mittal. Invece, quel tavolo tarda ad arrivare nonostante le molteplici richieste fatte da questa amministrazione comunale e dai lavoratori tramite i sindacati. Personalmente ho scritto sia all’attuale ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli sia al suo predecessore Luigi Di Maio che non si è degnato neppure di una risposta non tanto per rispetto verso la mia amministrazione, quanto per quello dei miei concittadini impauriti e angosciati dal non sapere cosa gli riserverà il futuro. Abbiamo ricevuto i lavoratori in consiglio comunale, siamo stati al loro fianco durante l’ultima manifestazione. Se tutto ciò non è stato sufficiente per essere ascoltati o ricevuti dal Governo, allora è il momento di far capire che questa amministrazione è pronta ad intraprendere ogni strada possibile per salvare l’azienda e i suoi lavoratori.

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