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1600 firme per salvare il Parco dei conigli

Le sottoscrizioni sono state consegnate oggi in comune, insieme alle 2000 raccolte su Change.org

Ieri il gruppo di vicinato di Lungofrigido di Ponente ha consegnato in Comune più di 1.600 firme per il Parco dei Conigli. Alla quota vanno aggiunte le oltre2.000 firme raccolte tramite il sito Change.org, e la marcia a cui hanno partecipato più di 200 persone, per tutelare e salvare il parco dalla chiusura.

“L’area è privata – si legge nel comunicato – e se non interviene un accordo fra le parti (si tratta sostanzialmente di un problema di natura economica ) il Parco dovrà chiudere entro e non oltre il 30 settembre. Il gruppo di vicinato Lugnofrigido di ponente ha fin da subito espresso la sua preoccupazione per gli interessi pubblici coinvolti: abbandonare un parco è sempre una sconfitta, e senza un progetto, una prospettiva o una garanzia di continuazione, la chiusura e il progressivo degrado del quartiere diventano cosa sempre più probabile”.

“Numerose volte lo stesso gruppo ha segnalato lo stato di abbandono e di degrado del parco fluviale – prosegue la nota – soprattutto nelle ore notturne, ove, complice l’oscurità e la patologica mancanza di sorveglianza e illuminazione, lo stesso fiume diventa base operativa per lo spaccio e per l’organizzazione di furti nelle abitazioni. Abbandonando questo parco, l’area rischia di estendersi, allontanando quel poco di turismo esistente dalla zona, e lasciando sempre più soli i residenti: ma il salvataggio sarebbe possibile”.

“Il Comune aveva promesso di promuovere un tavolo fra le parti, a tutela degli interessi dei cittadini, che rischiano di perdere un parco dal valore culturale e pedagogico importante.
Ad oggi nessuna chiamata, nessun intervento, niente di niente, nonostante la volontà degli affittuari di tornare a un tavolo, e nonostante la pressione dei cittadini. Il gruppo di vicinato esprime enorme preoccupazione perché al momento, e ciò a prescindere dagli interessi privati connessi, che rimangono legittimi e doverosi, ma che non possono travalicare l’interesse pubblico, qui oggi assente: non esiste infatti alcun progetto sull’area, che rischia quindi di diventare l’ennesima area abbandonata, una voragine di oscurità nella notte”.

“Dobbiamo fare di più, insistere, continuare a far vivere un parco, che ha regalato momenti di gioia a bambini e famiglie. Ma soprattutto, è necessario intervenire strutturalmente su tutta l’area, riqualificando un parco fluviale progressivamente abbandonato, se non per qualche sporadico taglio, e mettendo in sicurezza un fiume che rischia di esondare ad ogni pioggia, o di diventare teatro di più gravi episodi di violenza e malavita. Vogliamo una risposta, qualcuno che ci dica che e come intende tutelare il nostro quartiere,” conclude il gruppo di vicinato.