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«Rivoluzione marmo». Ecco il nuovo Regolamento: concessioni ridotte e premi per chi lavora in loco

Il vicesindaco Matteo Martinelli ha presentato il documento che arriva 14 anni dopo l'ultimo aggiornamento. Il sindaco De Pasquale: «Ottimo lavoro per riformare un settore strategico»

Stop al rinnovo automatico delle concessioni 29ennali che diventano 25ennali ma solo per quelle imprese che presenteranno dei progetti per aumentare la lavorazione in loco e l’impatto sociale del settore marmo nel contesto cittadino. A distanza di 14 anni dall’ultimo aggiornamento, il Comune di Carrara si dota di un nuovo Regolamento degli Agri Marmiferi. Lo ha annunciato il sindaco Francesco De Pasquale, in apertura della presentazione del testo: «Sono molto soddisfatto, è stato fatto un ottimo lavoro. Ringrazio il vicesindaco Matteo Martinelli che ha preso la delega in corsa e solo quest’anno ha portato in approvazione i Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi e questo Regolamento. Due documenti di peso, fondamentali per “riformare” la gestione di un settore strategico per l’economia cittadina» ha dichiarato il primo cittadino.

«Con questo sistema, ogni singolo pezzo di marmo escavato darà maggior ricadute sociali alla città» spiega il vicesindaco, definendo quello che è stato portato all’attenzione dei consiglieri comunali, in commissione Marmo «un testo equilibrato, che corrisponde alle tante innovazioni che si sono registrate nel settore nel corso del tempo. Noi, ad esempio, eravamo pronti a maggio, ma ci siamo trovati a dover rivedere l’articolato in alcuni punti fondamentali, a seguito delle modifiche sostanziali apportate dalla Regione alla legge 35». Oggi il testo è stato presentato alla Commissione Marmo: «Il testo ovviamente – ha detto Martinelli – sarà passibile di ulteriori cambiamenti, sulla scia di quello che emergerà dal confronto politico e con i cittadini. Ci aspettiamo contributi da tutti, vista l’importanza di questo atto. Anche chi finora è stato molto polemico con l’amministrazione dovrebbe cogliere l’occasione di dare un apporto costruttivo».

LE NOVITÀ
Anticipando in un breve excursus i contenuti “politici” del nuovo Regolamento degli Agri, Martinelli spiega: «La prima grande novità riguarda le modalità di assegnazione delle concessioni: non saranno più possibili rinnovi automatici e si procederà con le gare. Queste scatteranno non prima del 2023 (salvo procedimenti di decadenza), con una tempistica scandita a seconda della durata del periodo transitorio, che sarà condizionata dalle premialità a cui avranno eventualmente accesso le aziende. Posto l’obbligo di lavorare il 50% del materiale estratto in loco – precisa il vicesindaco – il periodo transitorio potrà essere esteso a 13 anni per chi aumenterà questa percentuale al 60%. Abbiamo previsto quattro fasce di premialità, fino a un massimo di 25 anni (in ottemperanza alla legge regionale 35/2015) per chi lavorerà il 100% del materiale in loco».

Oltre alla premialità a sostegno della filiera corta, l’amministrazione ha voluto con forza un’altra fattispecie di benefit, in ottemperanza agli impegni del programma elettorale: «Si tratta dello stesso principio che abbiamo inserito nei Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi assegnando una premialità per le aziende che portano ricadute su occupazione, ambiente e infrastrutture. Stiamo parlando di ricadute “sociali”, che daranno benefici a 360° a tutta la città e non necessariamente legate all’attività estrattiva: per poterle inserire nel Regolamento abbiamo chiesto e ottenuto una modifica della legge regionale che è stata formalizzata ad agosto» spiega il titolare della delega al Marmo.

LA DURATA DELLE CONCESSIONI
Quanto alla durata delle concessioni, Martinelli anticipa: «Si parte da un minimo di 13 anni a cui si aggiungono 2 anni se l’attività si dota delle certificazioni Emas, ovvero attestazioni che confermano il rispetto di alcune prescrizioni a tutela dell’ambiente. Noi abbiamo aggiunto altre premialità, fino ad arrivare a una durata massima della concessione di 25 anni (in ottemperanza alla legge regionale 35/2015): queste sono legate alle ricadute sociali sulla città e saranno assegnate alle aziende che produrranno impatti positivi su ambiente e occupazione, creando posti di lavoro non solo nelle attività caratteristiche del settore, quali escavazione e lavorazione, ma anche in altri comparti complementari sempre correlati al bene marmo in tutte le sue declinazioni».

Secondo le scadenze indicate dalla Regione Toscana il Regolamento degli Agri Marmiferi dovrebbe essere approvato entro fine anno, anche se questo non è un termine perentorio e l’amministrazione conta di riuscire a stare nei tempi. Contestualmente procede l’introduzione del sistema di tracciabilità “blocco per blocco”: dagli uffici fanno sapere che mancano solo alcuni passaggi burocratici e formali e, a partire da gennaio, potrà iniziare la fase di sperimentazione.

BENI ESTIMATI ED EVENTUALI RICORSI
E sui beni estimati (ovvero quelle cave considerate private, che rappresentano circa il 30% dei bacini di Carrara) come si comporterà il Comune col nuovo Regolamento? «È stato introdotto un principio – ha risposto Martinelli – in attesa del giudizio pendente alla Corte d’Appello di Genova e dell’iniziativa legislativa nazionale (c’è una proposta di legge presentata in Parlamento, ndr): la cava andrà a gara solo se nel sito estrattivo è preponderante la parte pubblica (se supera il 50%). Sui beni estimanti, comunque, auspichiamo una svolta a favore del Comune». Per quanto riguarda eventuali ricorsi degli industriali, Martinelli è apparso tranquillo: «Ci aspettiamo una reazione, ma siamo stati attenti nella stesura di un documento rivoluzionario che sia ben difendibile di fronte a un giudice amministrativo».